Il tormentone dell'allenatore questa volta è durato davvero poco. Dopo pochi giorni dalla fine della stagione si apprende che Glenn "DOC" Rivers ha ri-firmato per i Celtics un contratto da 5 anni a 35 milioni di dollari.

Ma cosa vuol dire, che i Celtics resteranno ancorati al modo di essere squadra di questi ultimi anni? Non è detto..

Subito dopo l'eliminazione il nostro GM, Ainge, ha iniziato a parlare ai media ed è stato molto prolifico con loro. Ha dichiarato di essere rimasto molto male dall'uscita dei nostri e dichiara che l'era dei Big Three potrebbe anche essere finita, ma non sarà necessariamente così. In tutti i casi dovrà trovare il modo di ringiovanire il team senza snaturarlo troppo. Insomma forze fresche e soprattutto gambe fresche.

La mossa di tenere Rivers in sella sembra precludere la firma di Big Baby che col coach non è esattamente in sintonia. In tutti i casi la riconferma di Davis non era per nulla scontata, visto lo scarso apporto che ha dato nell'ultima cruciale fase di stagione.

Ainge ha parlato anche dei ruoli dei vari giocatori e tra le altre cose è arrivato ad ipotizzare un cambio del ruolo di tre con Pierce in panchina e Green in campo.

Wow, come dichiarazione per far passare un'estate serena al nostro capitano non è per nulla male. Se la parlantina di Ainge sarà seguita da altrettanti fatti ne avremo parecchie di cose su cui parlare quest'estate.

Ecco arrivare per ultimi i tre quintetti NBA. Di giocatori dei Celtics non vi è traccia e ci sembra davvero molto strano, ma per quel che contano le nominations, specie oggi che abbiamo l'amaro dell'eliminazione in bocca, può anche adar bene così.

Stasera gara 5 sarà in diretta su SKY Sport 2. La serie vede i Miami Heat in vantaggio per 3 a 1 e con la possibilità tra le loro mura di chiudere i giochi. i Celtics sono in campo per la nostra storia, i nostri tifosi e il nostro PRIDE.

Diretta alle 01.00 (ore italiane) di giovedì, per tutti noi del forum semplicemente fra poco...

Certo che di pensare ad altro in questo momento non c'è una gran voglia, visto che abbiamo ancora tutti noi davanti agli occhi le immagini di gara 4, che avrebbe potuto finire in maniera diversa anche solo con un episodio a favore in più. Ed invece siamo qui a leccarci le ferite.

A mitigare un pochino questo senso di frustrazione arrivano le nomination per i quintetti difensivi che vedono ben due Celtics: Garnett e Rondo.

Per Garnett e Bryant viene segnato un record personale davvero notevole. Sono stati inclusi per la nona volta in questo quintetto, raggiungendo in vetta alla classifica delle presenze Payton e Jordan.

Primo quintetto difensivo
Rondo (BOS) - Bryant (LAL) - James (MIA) - Garnett (BOS) - Howard (ORL)

Secondo quintetto difensivo
Paul (NO) - T.Allen (MEM) - Iguodala (PHI) - Noah (CHI) - Chandler (DAL)

Esami positivi, o meglio negativi, per entrambi i nostri giocatori. Quindi nessun problema ed entrambi dovrebbero essere regolarmente in campo stasera contro gli Heat in questa delicatissima fase della serie, in cui ogni partita conta tantissimo.

Tutte le serie, ad eccezione di quella dei Mavs vs Lakers, sono in sostanziale equilibrio e si prospettano essere relativamente lunghe. Già ora però si sa che tra le possibili finaliste ad Ovest, nessuna di loro ha nella bacheca dei trofei un titolo. Per bilanciare questo speriamo che a Est ci sia quella che ne ha vinti di più.

con Gara 3 di semifinale di Conference contro Miami al TD Garden, Paul Pierce uguaglia (971) il numero di presenze con i nostri colori di Kevin “Mucker” McHale, affiancandolo sul gradino più basso di un ideale podio All Time. Con Gara 4, il Capitano resterà terzo in perfetta solitudine. Davanti restano, ora come ora inarrivabili, John “Hondo” Havlicek (1170) e Robert “The Chief” Parish (1106).

Stanotte Pierce ha festeggiato con una prestazione superba al tiro, soprattutto con ben 5 triple, l’ultima delle quali ha letteralmente fatto esplodere di gioia i tifosi di casa. Speriamo che il nuovo, imminente, record lo ispiri ancor più...

Non ho visto neanche un secondo di questa sfida tra i Celtics e gli Heat. Non ho letto un solo box score o un recap. Non so nulla insomma di cosa sta succedendo, ma una cosa la so, siamo i Celtics.

Chi se ne frega degli errori di mercato, dei pochi minuti dati a questo o quello o del modo di giocare migliore. I Celtics hanno spesso recuperato situazioni incredibilmente disagiate, riuscendo in imprese dove altre squadre non avrebbero fatto neanche una mediocre figura.

Pride è una parola, così come Ubuntu, però sono così importanti per tutti noi che ce le siamo cucite nell'anima e le portiamo con noi anche nella vita di tutti i giorni.

I nostri ragazzi mi hanno fatto emozionare come poche altre cose nella mia vita di sportivo e quindi sono debitore verso di loro di un tifo incondizionato fino all'ultimo secondo.

Non vedrò la prossima gara e saprò com'è andata a finire solo qualche giorno dopo, probabilmente a ridosso di gara 5. Però state sicuri che il mio pensiero sarà con la squadra e con tutti i miei fratelli celtici.

Alzerò il mio urlo di vittoria nella notte di domenica, qualunque cosa accada e voi fatelo con me, celebriamo ancora i nostri campioni perché se lo meritano davvero.

Per domani sera in gara tre contro gli Heat tutti arruolabili i ragazzi agli ordini di Glen "DOC" Rivers. Per tutti si intende anche Shaquille O'Neal che finalmente esordirà in questi playoff.

La nostra area pitturata avrà un ulteriore padrone e le penetrazioni delle frecce della paludi potrebbero risultare più difficoltose.

Anche Pierce, Allen e Rondo hanno assorbito i propri problemi.

Let's Go Celts.

Erano mesi che si conoscevano i nomi dei vincitori degli ultimi due premi consegnati in questi giorni dalla NBA. Infatti nessuno discuteva che il premio di MVP stagionale fosse da assegnare a Derrick Rose (Bulls) e ancor meno che quello di rookie dell'anno spettasse a Blake Griffin (Clippers).

Tutto secondo copione e complimenti ai vincitori.

Ci sono delle vere e proprie incone viventi nello sport americanoe per chi ama i Boston Celtics e l'NBA in generale non c'è nessuno di paragonabile a William Felton "Bill" Russell.

Nato nella Louisiana nel 1934, parte della sua vita l'ha passata combattendo su un parquet contro gli avversari grossi e potenti e nella vita di tutti i giorni contro ogni forma di razzismo. Non dobbiamo mai dimenticare che i neri erano (erano?) discriminati oltremisura e specialmente negli stati del sud dove la guerra di secessione veniva a stento riconosciuta come conclusa.

I "colored" non potevano viaggiare sui pullman coi bianchi, non venivano serviti in alcuni ristoranti (quando gli capitò si rifiutò di giocare) e non potevano andare agli stessi cinema tanto per fare solo alcuni esempi. Cosa inspiegabile oggi, ma allora era così. E Bill fu (ed è tuttora) un degno e fierissimo portatore di saggezza che si è sempre battuto per far capire che queste forme di discriminazione erano solo un atto folle e contronatura. Non si arrese e non accettò mai queste discriminazioni.

Ma se la vita di questo uomo non è stata per nulla facile (ricorda ancora oggi che gli fu devastata la casa solo per il colore della pelle e che fu vittima di plurime intimidazioni razziali), sul campo questo incredibile giocatore vinse 9 titoli in 11 stagioni. Una cosa incredibile, ancora oggi e non ripetibile da nessuno, autore anche del back-to-back NCAA to NBA avendo vinto all'ultimo anno di college ed al primo in NBA, cosa riuscita solo a 5 giocatori nella storia. Era un incredibile difensore, ma non solo ovviamente, e le sue sfide epiche entrate nella leggenda contro Wilt Chamberlain sono ancora oggi uno degli spettacoli migliori offerti da questo sport.

Bill ora entrerà nella memoria "permanente" della città di Boston. Infatti i Celtics hanno annunciato che verrà eretta una statua in suo onore, come massimo omaggio a una delle persone più carismatiche e vincenti della storia dello sport mondiale.