Dopo il polverone alzato dalla rivoluzione in casa Celtics negli ultimi giorni, torniamo a parlare della situazione infortuni riguardante i nostri 2 centri, Jermaine e Shaquille O'Neal.

Per JO si hanno novità dopo settimane di inspiegabile silenzio sia del giocatore sia dello Staff della squadra. Ieri sera, su twitter, JO ha fatto sapere che la sua riabilitazione per l'infortunio al ginocchio continua e che dovrebbe essere pronto già prima dell'inizio dei Playoffs. Date le ginocchia di cristallo, lo staff medico ed il giocatore non hanno fretta e quindi non rivedremo in campo il centro prima di un recupero totale.

Per Shaq invece continua la riabilitazione nella sua villa (villa?!?) in Florida. Per lui si parla di un possibile rientro dopo il viaggio a Ovest della squadra, ovvero contro i Phoenix Suns al Garden il 2 di Marzo.

Come tutti sappiamo negli ultimi giorni c'è stato un terremoto in casa Celtics. Non mi dilungo in commenti o analisi sulle mosse del nostro GM Danny Ainge, sarà il campo a rispondere se le Trade saranno state una scelta azzeccata oppure un buco nell'acqua.

Scrivo per segnalarvi che nella partita di questa sera, quasi sicuramente, potremo vedere all'opera i nuovi acquisti (Jeff Green e Nenad Krstic). Affronteremo i Clippers (che non dovrebbero invece avere il nuovo innesto Mo Williams appena arrivato dai Cavaliers) allo Staples Center di Los Angeles.

La palla a due è prevista per le 4:30 di mattina nella notte fra sabato e domenica.

Siamo ad un paio di giorni da quello che è stato un vero e proprio terremoto in casa biancoverde e non tutte le domande hanno trovato una risposta. Sono ben 5 i giocatori partiti a fronte di 2 soli arrivi. Nelle operazioni di mercato ci siamo privati di due centri, due ali (una grande ed una piccola) ed una guardia, mentre gli arrivi sono stati un centro ed un tre/quattro atletico.

E' molto chiaro, senza dover leggere i fondi del caffè, che abbiamo perso a livello di quintetto base e guadagnato qualcosa a livello di profondità nelle rotazioni.

Ma non me la sento di dare contro ad Ainge, perché la sua opera non è del tutto compiuta. Ha coraggio il nostro GM, questo è innegabile, perché andare a modificare così tanto un gruppo che occupava pur sempre la vetta nella Eastern Conference ti può esporre a molte critiche e non certo benevole in caso di fallimento. Dicevo che la sua opera non è compiuta, perché tra qui e martedì tutto potrebbe cambiare con l'aggiunta di qualche giocatore anche importante.

Certo è vero, negli anni passati i vari Cassell, Brown o Finley arrivavano in un contesto già rodato col compito di aggiungere qualcosa. Ora invece rischiamo di dover trovare sul mercato degli svincolati addirittura il nostro centro titolare visto il perdurare delle assenze dei nostri big man.

Il gioco iniziato da Ainge è molto pericoloso e non è esente da possibili errori, però il suo ruolo anche se scomodo deve essere quello di provare a mettere in campo la miglior squadra possibile a dispetto di tutto e tutti.

Quindi il mio giudizio è sospeso fino alla firma degli svincolati, anche se ammetto di essere un po' perplesso.

Si apprende che Marquis Daniels è stato scambiato da Ainge con Sacramento e cash (soldi), per una futura scelta.

Questo non sposta nulla a livello di roster, visto che da oggi si sapeva che Daniels non sarebbe tornato in questa stagione per via dell'infortunio contro Orlando.

Quindi dopo questi scambi ci troviamo nella situazione di avere:

Play -> Rondo, West e Bradley.
Guardie -> Allen e Wafer.
Ali piccole -> Pierce, Green (anche 4, anzi sicuramente più un 4).
Ali grandi -> Garnett (anche 5), Davis.
Centri -> S.O'Neal, Krstic.

Infortuni a lungo termine:
Ali piccole -> Daniels (fuori per la stagione).
Centri -> J.O'Neal (torna nei playoff??).

Non è un netto peggioramento il nostro, ma se restiamo così (e non credo visto i 2 spot a roster liberati), manca sicuramente qualcosa.

A questo punto c'è un piano di Ainge, ci deve essere. Dopo aver spedito via Perkins (il centro titolare), privarsi anche di altri due prospetti sempre nei ruoli di 4 e 5 deve nascondere qualcosa.

Infatti ai Cavaliers vanno Semih Erden e Luke Harangody, mentre a noi arriva una futura seconda scelta.

Se non c'è un astuto piano sotto giuro che non ho capito questi movimenti.

Notizia di mercato che per me ha dell'incredibile. Cediamo Perkins e Robinson per Jeff Green e Nenad Krstic.

Entra quindi nella leggenda il mito del quintetto dei Celtics che non perde mai un turno di playoff, che non sarà più schierato dopo la partenza del nostro numero 43.

Per Green è quasi un ritorno a casa, visto che nel 2007 fu scelto alla quinta dei Celtics, ma poi girato a Seattle con West e Szczerbiak per arrivare a Ray Allen.

Un grosso in bocca al lupo a Perkins e spero vivamente che sia solo un arrivederci. Per Nate un saluto e nessun rammarico nel vederlo andare.

La continua ricerca di un backup di una ala piccola per questo fine di stagione e per l'imminente inizio dei playoff, hanno fatto venire qualche dubbio alla stampa ed ai tifosi.

Ainge durante un'intervista rilasciata ieri a CSNNE.com, ha dichiarato che è vero che i Celtics sono in cerca di una small forward perché devono sostituire Daniels. Purtroppo il nostro GM non si è fermato qui ed ha aggiunto che Marquis molto probabilmente ha finito la stagione e non solo, potrebbe dover subire un intervento per riprendere la sua piena funzionalità motoria per poter continuare la sua carriera da giocatore di basket.

Un notizia non certo piacevole. In bocca al lupo Marquis.

In vosta dell'ultima parte di stagione prima e di interessantissimi playoff poi, i Celtics sembrano intenzionati a ritoccare il proprio roster.

La tipologia di giocatore cercata sembra chiara, un due/tre con difesa e qualche punto nelle mani. La mancanza di questo giocatore nel nostro roster è accuita dalla mancanza di Marquis Daniels, fino a quando poi non si sa.

Dopo le voci che voleva Danny Ainge sulle traccie di Parker di Cleveland, ora spuntano indiscrezioni su un possibile accasamento di Shane Battier in biancoverde. Il problema di questa trade è lo scarsa mobilità salariale dei nostri e la eventuale volontà di Houston di voler imbastire qualche big-trade (ovviamente non con noi).

Certo è che entrambi i giocatori citati farebbero davvero carne e sangue per i nostri colori e coprirebbero qualche buco del nostro roster.

Il 15 febbraio, Il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha insignito Bill Russell della Presidential Medal of Freedom. Di cosa si tratta? La Medaglia presidenziale della libertà è la massima  decorazione degli Stati Uniti ed è conferita a coloro che hanno dato: "un contributo meritorio speciale per la sicurezza o per gli interessi nazionali degli Stati Uniti, per la pace nel mondo, per la cultura o per altra significativa iniziativa pubblica o privata". Fu istituita nel 1945 da Harry Truman per rendere onore all’operato dei servizi civili nel corso della Seconda Guerra Mondiale ed è stata ripristinata nel 1963 da John Fitzgerald Kennedy. Può essere assegnata in occasione dell’Independence Day (4 luglio) o in un qualsiasi altro giorno dell’anno, su iniziativa del Primo Cittadino degli USA, o sulla base di segnalazioni effettuate da terzi. Per fare un paragone, la motivazione del conferimento ricorda un po’ l’attribuzione della carica di Senatore a vita in Italia, ma la Presidential Medal può essere assegnata più volte alla stessa persona e anche postuma. La lista degli insigniti è lunghissima e non meno nobile. Tra i nomi val la pena di ricordare John Steinbeck, Elie Wiesel, Albert Bruce Sabin, Jacques-Yves Cousteau, Edwin "Buzz" Aldrin, Neil Armstrong, Michael Collins, Walt Disney, John Wayne, John Ford, Samuel Goldwyn, Isaac Stern, Duke Ellington, Ella Fitzgerald, Aretha Franklin, Rosa
Louise Parks, Norman Schwarzkopf, Martin Luther King, Nelson Mandela, Papa Giovanni XXIII, Papa Giovanni Paolo II, Henry Kissinger, Robert McNamara, Simon Wiesenthal, Aung San Suu Kyi, Madre Teresa di Calcutta, Muhammad Ali, Jesse Owens, Joe Di Maggio, Jimmy Carter, Gerald Ford, Lyndon B. Johnson, John F. Kennedy e Ronald Reagan.

Al momento di consegnare la medaglia nella East Room della Casa Bianca, il Presidente Obama ha detto: «Bill Russell, l'uomo, è uno che si è eretto in difesa dei diritti e per la dignità di tutti gli uomini. Ha sfilato con (Martin Luther) King, si è schierato dalla parte di (Muhammad) Ali. Quando un ristorante si rifiutò di servire i Celtics neri, si rifiutò di giocare nella partita in programma. Ha sopportato insulti e atti di vandalismo, ma ha continuato a impegnarsi per rendere migliori i compagni di squadra che amava e ha reso possibile il successo di tanti giocatori che sarebbero seguiti. E spero che un giorno, per le strade di Boston, i bambini guardino una statua costruita non solo a Bill Russell, il giocatore, ma a Bill Russell, l'uomo». Bill Russell è il primo rappresentante della NBA a ricevere la Medaglia della Libertà. Un grande giocatore, un grande atleta, un grande uomo, un grandissimo Celtico.