La sconfitta il terra nemica purtroppo è stata davvero una delusione cocente. In una serie in cui dobbiamo sovvertire il fattore campo, non possiamo permetterci di perdere nessuna occasione.

Restano negli occhi gli ultimi 5 minuti di gioco partendo dal punteggio di 90 pari. Da lì in poi il parziale per i nostri avversari è stato di 11 a 3 e partita in ghiaccio.

Numeri che sono in parità sostanziale in questa gara 1 con solo due voci che si distaccano dalle altre: le palle perse con un bel +7 per i ragazzi di Rivers ed i falli con un +8 a nostro sfavore. I numeri non dicono mai la verità, ma se iniziamo da questi due valori per spiegare il divario, forse non andremo poi così lontano dalla verità.

Che occasione persa...

"It's playoff time. All we need to win is Determination, Heart and Discipline". -Doc Rivers-

"And we never give up, it's all about never giving in, and we never give up, it's about winning and who wants it the most, and we never give up, it's all about having a heart of a champion". -Paul Pierce-

Ci siamo cari amici tifosi. Dopo un'intera stagione vissuta da noi tifosi dei Celtics tra alti e bassi, con molti dubbi sul reale valore di questo gruppo e sempre all'ombra di quello che in molti momenti è stato l'assoluto dominatore della lega LeBron James, siamo arrivati alla resa dei conti.

Adesso è tutto azzerato, siamo noi e loro con il solo piccolo vantaggio per i Cavs di avere una partita in più in casa. Ma è un'inezia davanti alla voglia e alla possibilità di far vedere chi è il più forte. Tutti abbiamo ancora davanti agli occhi la serie a sette partite del 2008, con la decisiva gara in casa nostra che regalò una delle pagine più belle di questo sport con la sfida stellare tra Pierce e James entrambi oltre i 40 punti.

Cosa attenderci da questa serie. Mi verrebbe da dire equilibrio. I Cavs sono migliorati da quel 2008 e sono più bilanciati, mentre i Celtics sono lievemente scesi nell'intensità e non hanno più alcuni fondamentali protagonisti.

Quindi vittoria Cavs? Può anche essere, ma non ne sarei davvero così convinto e sono anche sicuro che i vecchi leoni di Boston venderanno cara la loro pelle.

Sediamoci comodi, sarà uno spettacolo.

di Francesco Sanna.

Ecco sicuramente i premi più "pesanti" della stagione.

Cominciamo col premio di matricola dell'anno che atterra sulle capienti spatte di Tyreke Evans, davvero autore di una stagione mostruosa sotto ogni punti di vista. Ricordate queste parole: il ragazzo diventerà una stella di primissima grandezza.

L'MVP stagionale (ancora non ufficialmente, ma lo sanno tutti) con scarsa fantasia e nessuna sorpresa è stato assegnato a LeBron James ed alla sua stagione dove ha portato a casa il miglio record stagionale ed ancora una volta numeri imbarazzanti per gli altri "umani" della lega.

Contunuano i premi stagionali e nela categoria NBA Sixth Man Award prevale Jamal Crawford ed anche giustamente oserei dire. Se fosse per le sfide contro i Celtics, Jamal meriterebbe il premio di miglior giocatore dell'universo visto le prestazioni cha ha fatto.

A Grant Hill va il premio di NBA Sportsmanship Award, che più che per i meriti sportivi è attribuito per il convolgimento all'interno della comunità e per le opere di sostegno alle categorie svantaggiate.

Siamo a gara 5 e la serie tra i Celtics e gli Heat potrebbe finire questa notte.

La partita al TD Garden sarà trasmessa su Sportitalia in diretta alle 01.00 di questa notte ed in replica domani col commento in italiano.

Speriamo che stasera di non incappare nuovamente in una serataccia ai liberi e speriamo di ritrovare la difesa dei bei tempi.

L'NBA oltre alle serie di playoff in questi giorni attribuisce anche i premi stagionali.

Registriamo il premio di Giocatore più migliorato ad Aaron Brooks. Il play di Houston stravince con 403 sui possibili 615. Il fatto che un po' tutte le voci statistiche siano lievitate, con in evidenza i minuti di utilizzo ed i punti dal campo, hanno spinto il razzo di Houston (ancora un infelice gioco di parole, devo smetterla) al riconoscimento. Questo è il premio che più di tutti mi sfugge e non capisco sulla base di cosa viene attribuito. Da notare anche Rondo in classifica con 12 punti presi.

Invece va a John Hammond dei Bucks il premio come NBA executive of the year per lo straordinario lavoro svolto nell'assemblare una franchigia dal buon presente (chiedere ad Atlanta) e dal futuro radioso.

Secondo la guida programmi di Sky, la partita tra Celtics e Heat sarà trasmessa alle su Sportitalia 2 alle 19.00.

Non possiamo perderci le scuse di Bagatta nel giustificare il 3 a 0 di questi Celtics, visto che a detta sua avrebbero dovuto essere in piena crisi in questo momento. Cosa dirà poi del  2 a 2 tra i suoi Lakers ed i Thunder?

Come recita una nota pubblicità, tutto questo non ha prezzo.

Stanotte alle 01.00 gara 3 tra Boston e Miami, in casa di questi ultimi, sarà trasmessa in diretta sugli schermi di Sky Sport 2. Stavolta ci sarà il commento in italiano con la coppia Tranquillo e Pozzecco se non ho capito male.

Per le repliche dobbiamo sintonizzarci sempre sullo stesso canale alle 14.00 ed alle 22.00.

Scusate l'orrendo gioco di parole, ma sintetizza molto bene il fatto che l'NBA inizia a distribuire i premi per le prestazioni individuali migliori della stagione.

Cominciamo dal premio di difensore dell'anno andato ad Howard di Orlando. Questo premio mi trova in totale disaccordo, visto che il centro di Orlando salta e stoppa, ma appena deve uscire dalla sua area pitturata entra in crisi. Difensore per me è un'altra cosa e non capisco proprio il criterio di assegnazione di questo premio.

Coach dell'anno invece è stato eletto Scott Brooks degli Oklaoma Thunder. La stagione è sicuramente positiva per loro e l'apparizione ai playoff, seppur con l'ottavo record, testimonia questa crescita. Ancora una volta mi sfuggono i criteri di questa assegnazione, però posso farmene una ragione.

Vedremo cosa ci riserveranno gli altri premi.