Oggi lasciamo stare le parole e largo alle immagini...

I Celtics acquisiscono in uno scambio a tre con Nets e Cavs, Tyler Zeller, Marcus Thornton ed una prima scelta dei Cavs (protetta TOP10 nel 2016, 2017, 2018, non protetta nel 2019).

Tyler Zeller è un centro vero, alto e tecnico, ed anche se ha pochi kg addosso è qualcosa che ai Celtics mancava nel proprio roster, visto che parliamo di un 7 piedi vero. Thornton è un buon attaccante, ma credo che ad ingolosire Ainge siano stati gli 8.5 milioni in scadenza il prossimo anno. Sulla scelta, trattandosi dei Cavs e del loro proverbiale culo, con un po' di pazienza potrebbe fruttare davvero tantissimo, specie se l'assalto dei Cavs ai top free agents della lega fallisse.

Per la cronaca i Celtics hanno consumato quasi tutta la TPE che avevano per l'operazione, che ha portato ai Cavs... niente, solo i diritti su alcune scelte e più di 20 milioni di spazio salariale, mentre ai Nets finiscono Jack e Karasev (ma guarda un po' un russo a Brooklyn).

Partenza col botto nella seconda sfida di questa summer league, nel primo quarto Boston ha dominatocon Smart ed Olynyk hanno avuto un notevole. Anzi per il canadese la partenza è stata fenomenale, senza nessun errore dal campo.

Ma l'illusione dura poco, dopo il primo quarto scintillante arrivano tre quarti di una "bruttezza" unica  per i nostri, che per larghi tratti dell'incontro non segnano più, prendendo una scoppola mica da ridere.

Difficile dare un giudizio sui singoli, perché davvero abbiamo assistito a due momenti molto diversi della partita. Pressey e Moser mi piacciono entrambi per motivi diversi, ed anche se non saranno mai dei campioni, possono fare il loro.

Smart che inizia bene, finisce male, ma è un rookie alla seconda partita in SL quindi come minimo va valutato in seguito. Su Olynyk inizio seriamente a pensare che possa diventare un giocatore dall'impatto devastante, un all-around completo ed affidabile.

NOTA: Young non scenderà in campo in campo in questa SL a causa dei postumi di un infortunio al collo.

Dove sono i fuochi di artificio che la nostra dirigenza qualche settimana fa ci aveva promesso? Proprio Wyc Grousbeck aveva usato il termine "fuochi d'artifico" (fireworks) per descrivere quello che sarebbe successo in estate, ed Ainge più di una volta gli è andato dietro. Ma ora mi chiedo dove sono finiti questi fuochi?

Il giorno del daft non è successo nulla, sono arrivati due buoni giocatori (secondo alcuni anche un potenziale crack in Smart), senza però nessuno di quegli sconvolgimenti che un po' tutti i tifosi dei Celtics si aspettavano.

Nel frattempo è arrivata la firma di Bradley, va bene, ma tutto qui? La corsa ai top free agents e le relative "visite", non contempla mai i Celtics tra le papabili e questa cosa mi inquieta.

Inizio a pensare che i tanto decantati fuochi d'aritificio, siano stati solo un mezzuggio per tenere buoni i tifosi, ed in realtà ci stiamo preparando ad un altro anno non tanto dissimile dal precedente. Però questo vorrebbe dire salutare Rondo, perché è impensabile che resti a giocare per un terzultimo posto ad EST, specialmente dopo aver provato l'ebbrezza di titoli e finali NBA.

Spero che tutto questo silenzio sia solo il preludio dello scoppio della bomba (Kevin Love?!?), pardon, del fuoco d'artificio, altrimenti ci resterei davvero molto male e come me credo molti tifosi biancoverdi.

Si apre la summer league dei nostri Celtics contro gli Heat e tutta la curiosità è rivolta verso Marcus Smart per vedere che tipo di giocatore abbiamo preso al draft con la numero 6.

Fisicamente il ragazzo è un toro, davvero molto grosso e compatto. Parte da guardia nel quintetto di Larranaga vicino a Pressey, Johnson, Olynyk e Iverson. Non sembra esattamente a suo agio senza la palla in mano ed infatti inizia sparacchiando. Però lacia subito intuire che è davvero molto dotato nella nostra metà campo defensiva, dove non va mai sotto con nesuno, anzi avrà alla fine anche 5 palle recuperate.

Ma mentre tutti apettavano Smart, il palcoscenico se lo prende un gran bel Olynyk, davvero in forma campionato ed apparso più tonico fisicamente. Buona impressione anche di Iverson e Moser che lasciano qua e la delle "zampate di concretezza". Da segnaalre anche il lettone Bertans, giocatore che non conoscevo e che invece ha del potenziale.

Comunque sia sono tutti da rivedere, una partita sola non può certo fornire una base valida per dei giudizi, ancorché parziali.

Avery Bradley ha accettato l'offerta dei Celtics per un nuovo contratto da 32 milioni di dollari per 4 anni. Tutti contenti, il giocatore che voleva restare e la dirigenza che voleva tenerlo.

Inutile nascondersi dietro un dito, il giocatore in foto, che risponde al nome di Gordon Hayward, è il grande obiettivo del nostro mercato. Oltre alle indubbie doti del ragazzo, pesa moltissimo la considerazione che ha Brad Stevens di lui e cioè la migliore possibile. Infatti Gordon è stata l'unica vera star di quella Butler allenata da Stevens in NCAA, ed è ovviamante molto affezionato al giocatore fino ad oggi agli Utah Jazz.

Gordon arriverebbe a Boston per ricoprire il ruolo di due/tre (più tre credo), in un reparto non primo di talento, anzi ci sarebbe un problema di abbondanza, ma lasciamo perdere per ora. I suoi numeri sono notevoli e recitano un continuno progresso nelle quattro stagioni passate nella lega. Lo scorso anno ha segnato 16.2 punti a sera, con 5.1 rimbalzi e 5.2 assists, davvero niente male. Per le statisciche complete vi lascio questo link.

Per ora resta un sogno estivo, ma non si può proprio escludere.

Ecco le maglie scelte dai nuovi arrivati in città: Smart e Young.

In particolare Smart ha spiegato la sua scelta con un tweet:

Oggi, primo luglio, sono ufficialmente permesse le negoziazioni con i free agents, cioè quei giocatori che non sono sotto contratto e/o che per la natura del loro contratto, lo possono negoziare (restricted).

E' il caso del nostro Avery Bradley (nella foto) che può essere contattato da qualunque squadra NBA e ricevere un'offerta, che in tutti i casi i Celtics possono pareggiare per tenerlo nel propio roster.

Il ragazzo non ha nascosto la sua intenzione di restare a Boston dichiarando: "Certo vorrei restare qui, ma non posso preoccuparmi di quello che non è sotto il mio controllo. In questo momento sono focalizzato nel miglioramento del mio gioco, questa è la cosa più importante. Certo se mi chiedi dove vorrei giocare, la mia risposta è ovviamente coi Celtics, perché per me è un onore vestire questi colori."

Per la cronaca sembra che alla mezzanotte, il ragazzo abbia ricevuto due telefonate. La prima di Danny Ainge che gli rinnovava la sua stima e la seconda dal GM dei Sixers per sondare il terreno per una eventuale offerta.

Anche se la notizia non è ancora ufficiale, forse siamo difronte ad un rivisitazione del logo dei Celtics. Non sono ancora chiari i dettagli, ma si tratterebbe di uno "sfinamento" dell'attuale con una riduzione dei colori.

E' risaputo che tutti noi tifosi dei Celtics siamo molto restii al cambiamento, specie di loghi ed uniformi. Anche in questo caso ci andiamo coi piedi di piombo, apettiamo qualche notizia ufficiale prima di espriemere i nostri giudizi.