Oggi è arrivata la notizia che i Celtics hanno tagliato definitivamente Jermaine O'Neal, che non sarebbe più tornato in questa stagione dopo l'operazione al polso, ed al suo posto hanno firmato Sean Williams, che era free agent dal 22/03/2012 dopo esser stato tagliato da Dallas (eleggibile per i playoff).

Ma che tipo di giocatore è questo Williams? Beh si tratta sicuramente di un giocatore atletico, ma che non ha un solido gioco offensivo. Le sue caratteristiche migliori sono sicuramente nella capacità di andare oltre il ferro e di stippare. Alto 208 centimetri, ricopre il ruolo di ala grande e di centro e sul campo è sicuramente molto attivo, non certo un giocatore stanziale. Per Sean è un ritorno a casa, visto che è un prodotto del Boston College.

Per farsi un'idea sulle sue doti ci viene in soccorso Youtube. Ecco le sue giocate nella gara contro i Nuggets dove mise a segno una signora prestazione.

Per quanto riguarda la partita di stasera ad Atlanta, sembra proprio che ci saranno molte defezioni. Sicuri assenti Rondo, Allen e Pietrus, nelle ultime ore si è diffusa la notizia sui media americani che non ci saranno neanche Garnett e Pierce, forse davvero troppo anche per essere chiamata partita.

Qundi spazio alle seconde e terze linee.

Notte di festeggiamenti per i Celtics che hanno conquistato un importante traguardo ed hanno omaggiato i grandi del passato per una ricorrenza.

Con la vittoria contro Orlando è arrivato il matematico titolo della Atlantic Division per la trentunesima volta, questo è il traguardo.

Invece durante l'intervallo tutto il popolo biancoverde ha festeggiato i 50 anni dal titolo del 1962, quello storico vinto a gara 7 contro i Lakers. Grande commozione di tutti nel vedere i grandi del passato sfilare per il campo: Tom "Satch" Sanders, Bill Russell, Sam Jones, Frank Ramsey, Tommy Heinsohn, Bob Cousy e Jim Loscutoff. Un vero e proprio pandemonio nel vederli ancora una volta sul loro campo.

Francamente da sempre non capisco perché ci sia bisogno di aiutare così tanto le superstar NBA e ieri sera abbiamo avuto una lampante dimostrazione di come conti tanto avere un certo nome scritto sulla maglia.

Non ne faccio un problema di Celtics contro il resto del mondo, tante volte anche le nostre star hanno un trattamento di favore, ma sto cercando davvero di capire il perché gli arbitri considerino più spettacolare fischiare e fermare il gioco per qualcosa di non accaduto, anziché lasciar giocare. Boh...

Volete qualche esempio:

La sfida di questa notte che vedrà i nostri Celtics affrontare i New York Knicks sarà trasmessa in diretta sugli schermi di Sky Sport 2 alle ore 02.00 (ovviamente sarebbe già mercoledì 18.04 ad essere precisi).

Le repliche sono previste mercoledì alle 14.00 su Sky Sport Extra e alle 22.00 su Sky Sport 3. Un ulteriore passaggio è previsto per alle 00.00 sempre su Sky Sport Extra.

fonte: guida programmi SKY.

Dopo i previ individuali a Paul Pierce, ora tocca a Kevin Garnett essere omaggiato del titolo di giocatore della settimana per la Eastern Conference.

KG ha condotto i Celtics ad un record di 3-1, tenendo la media di 20 punti, 10.8 rimbalzi, 2.5 assists, 1.3 palle rubate ed 1.0 stoppata, compresa la prestazione a New Jersey dove il nostro ha segnato un bel 21 e 12 tanto per gradire.

Stesso premio, ma per la conference Ovest a Bynum.

Mentre Rivers decideva che tre partite consecutive per i veterani Pierce e Garnett erano troppe e li lasciava a New York (dove ci aspetta una sfida domani sera) insieme all'altro veterano Allen alle prese con una caviglia bizzosa, i tifosi dei Celtics avevano un primo assaggio dell'era post big three.

Sul campo di Charlotte per la prima volta quest'anno, si è vista un'edizione dei Celtics davvero insolita, senza i tre citati in precedenza. Il quintetto era infarcito di novità con Rondo come play, Bradley da guardia, Pietrus e Bass come ali e Stiemsma come centro. A parte Pietrus particolarmente falloso al tiro, gli altri hanno messo, chi più chi meno, una gran bella prestazione a referto. In particolare Rondo è sembrato molto a suo agio nel ruolo di leader, dispensando ora assistenze (16 alla fine) ora consigli per i compagni.

Chiudo con una curiosità: da quando sono approdati in maglia biancoverde Allen e KG, raggiungendo il nostro capitano Pierce, Rondo ha giocato solo cinque volte senza di loro con un bilancio di 4-1.

Mentre nella NBA non si è ancora arrivati ai playoff, la nostra lega è arrivata alla finalissima. Se da un lato Roma la grande favorita della stagione ha raggiunto questo traguardo, dall'altra l'incredibile stagione di Celtics.it è culminata anch'essa con l'appordo in finale. Incredibile a dir poco guardando i roster.

Anche se sembra la finale più scontata degli ultimi 10 anni, si aprano le danze.
 

Mercoledì 11 aprile, Rajon Rondo ha registrato la sua sesta tripla doppia stagionale contro gli Atlanta Hawks, mettendo a referto 10 punti, 10 rimbalzi e 20 assist...

Per il Leprechaun, si è trattato della quarta tripla doppia con 20 o più assist in carriera e secondo l'Elias Sports Bureau, questo pareggia Rajon con Magic Johnson per questo tipo di giocate nella storia della N.B.A.

Nel titolo mi riferisco ovviamente al back to back to back che inzia stasera con la sifda contro i Raptors del nostro (inteso come nazionalità) Andrea Bargnani. Questo evento è molto raro e se non erro l'ultima volta che è successo eravamo nella stagione post (primo) lockout nell'anno di grazia 1998.

Non sarà della partita, oltre all'italiano, anche Ray Allen che non ha preso parte alla trasferta in Canada per i soliti problemi alla caviglia destra. Si spera sia più che altro un riposo precauzionale, perché altrimenti ci si può iniziare a preoccupare. Se da un lato è vero che la crescita di Bradley è inarrestabile e per certi versi sorprendente, da un altro questi Celtics non possono fare a meno del tutto del loro tiratore col numero 20, che garantisce una profondità del tutto diversa al nostro attacco. Certo il ritorno di Pietrus ci garantisce comunque una maggiore profondità nel reparto degli esterni, ma auspichiamo in tutti i casi un pronto recupero di "He Got Game".

Dopo la sifda contro Indiana di qualche giorno fa (vinta per altro), sono emersi dei commenti di due "scontenti" nel gruppo.

Il primo è Ray Allen che dall'alto del gran signore che è, non si è lamentato della panchina, ma ha semplicemente detto che si deve ancora abituare al nuovo ruolo e che tutto gli sembra davvero strano. Insomma non un vero e proprio "lamento", diciamo un mugugno. Ray da quando è tonato ha ridotto i suoi minuti in campo, il suo score ed in generale le sue voci statistiche, passando da 34.0 minuti a 31.5 di media, da oltre 14 a 12.0 punti e tirando in generale con percentuali peggiori.

I microfoni si sono accesi anche per Moore, che ricordiamo ha giocato a Purdue nello stato dell'Indiana, che ha dichiarato il suo malessere per non poter giocare in questo momento, nonostante si senta pronto a dare il suo contributo.

Insomma non esattamente malumori, diciamo solo degli spifferi per ora.