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News sui Boston Celtics in particolare e sull'NBA in generale

In questa sezione troverete diverse news che parlano di NBA ed in particolare di Boston Celtics. Le news sono divise in categorie in modo da permettere una rapida classificazione della notizia. A fianco della descrizione delle categorie in Legenda e Stats trovate il numero di post presenti nella specifica categoria. Cliccando sull'icona della categoria sia in Legenda e Stats che nel post filtrerete le categorie per l'argomento prescelto.


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FantaNBA al draft in diretta luned́ alle 21 su YouTube

Domani sera alle 21:00 a questo indirizzo ci sarà l'ormai consueta diretta del nostro FantaNBA draft con tanti ricchi premi e... no, non è vero, ci siamo solo noi a sparare come al solito qualche cavolata.

Quindi l'orario ve l'ho detto, il link l'ho lasciato, prima di salutarvi sperando di vedervi tutti domani, ricordo a chi non sarà in diretta di fare abbondanti liste per non bloccare il gioco degli altri.

A domani.




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Pubblicata da DeeP il 25.09.2018


Ci siamo quasi

Ad una settimana da oggi comincerà una nuova stagione per i nostri Celtics, che tutti noi tifosi stiamo aspettando con estrema bramosia. Infatti le ultime notizie danno Gordon e Kyrie completamente recuperati, pronti per il traning camp e quindi le prime uscite stagionali. Tutti noi non vediamo l'ora, abbiamo un enorme debito con la fortuna, ed è ora di risquotere i dividendi.

Sono contento in particolare di rivedere Gordon in campo, dopo tutto quello che ha passato si merita una stagione fantastica.







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Pubblicata da Deep il 21.09.2018


Movimenti nel roster

In questi giorni di incertezza per via del "caso" Bird, i Celtics hanno effettuato un workout con Marcus Georges-Hunt già a roster nel 2016 coi Celtics.

La scorsa stagione il ragazzo ha giocato 42 partite con i Timberwolves con 1.4 punti ed il 43.8% dal campo. L'anno prima era stato ai Magic, dove aveva giocato solo 5 partite col 28.6% dal campo ed il 50% da 3PT.

Non sappiamo se questo sia un modo per tutelarsi, ma non a caso la dirigenza ha offerto alla shooting guard di Virginia Tech Justin Bibbs, all'ala di Middle Tennessee State Nick King e l'ex ala di Vanderbilt Jeff Roberson un contratto definito Exhibit 10 e potrebbe invitare i ragazzi al traning camp.

Che si muoverà qualcosa a questo punto sembra quasi certo.




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Pubblicata da DeeP il 12.09.2018


Garnett denuncia un imbroglio per 77 milioni

Singolare denuncia di Kevin Garnett che lamenta di essersi visto sottrarre 77 milioni di dollari da parte del faccendiere Charles Banks IV, aiutato in questo dal contabile Michael Wertheim.

I fatti, secondo Garnett, sono molto semplici. Il contabile e la sua impresa, che avrebbero dovuto fare gli interessi di KG, avrebbero taciuto invece su presunte appropriazioni indebite da parte di Charles Banks. Impegnati in operazioni finanziarie comuni, con KG che possedeva significative quote in aziende dove era presente insieme a Banks, il faccendiere avrebbe avuto l'occasione (prontamente colta) di farsi aggiungere come cointestario in conti di Garnett sottraendogli per anni ingenti capitali, mentre Wertheim rimaneva silente nonostante fosse a conoscenza di tali frodi.

Solo per dovere di cronaca ricordiamo che Charles Banks è lo stesso condannato lo scorso anno per una frode nei confronti di Tim Duncan.

Secondo l'avvocato di KG, Mark Gaughan, il caso sarò risolto velocemente in favore del suo assistito, cosa che ci auguriamo tutti.




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Pubblicata da Deep il 08.09.2018


Jabari Bird arrestato

Arriva una pessima notizia che getta un'ombra sul futuro di Jabari Bird. Infatti la polizia di Brighton ha dichiarato che il nostro giocatore è stato arrestato con l'accusa di violenza domestica, tentato strangolamento e rapimento. Insommma una bella sequenza di accuse.

I Celtics, che sono informati dell'accaduto, per ora non rilasciano nessun commento se non quello di essere preoccupati per gli accadamenti e vigili sull'evoluzione del caso.

E' chiaro che Jabari rischia il taglio immediato se dovesse essere confermato il quadro accusatorio, oltre ovviamente a tutte le implicazioni legali.

Un vero peccato per un  giocatore che aveva convinto lo staff a dargli un contratto dopo l'esperienza dello scorso anno.




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Pubblicata da DeeP il 08.09.2018


Hall of fame classe 2018

Questa sera ci sarà l'introduzione nella Hall of Fame della classe 2018. Come abbiamo scritto nella news sottostante, Ray Allen sarà uno degli introdotti, ma scopriamo insieme gli altri.

Steve Nash, due volte MVP della lega, definito uno dei più forti giocatori della storia NBA a non aver mai giocato un minuto nelle Finals. Forse un po' crudele come definizione, ma il canadese ha vissuto degli anni fantastici nella lega, col suo originalissimo modo di stare in campo.

Gran Hill che ha avuto una carriera sicuramente ridimensionata dagli infortuni alla caviglia che non lo hanno fatto esprimere ai livelli raggiunti nei suoi anni a Duke e nei primi sei anni nella lega a Detroit. Anche se il finale di carriera a Phoenix sono stati rimarcabili, resta il rammarico per quello che avrebbe potuto essere e non è stato.

Jason Kidd, straordinario play e finalista due volte coi Nets, sempre sconfitto dai Lakers di O'Neal e Bryant, riuscirà a vincere il titolo nel 2011 con i Mavericks coronando il sogno di una vita. Ha inziato la carriera di allenatore con Nets e Bucks, esonerato da questi ultimi ad inizio anno non senza polemiche.

Maurice Cheeks campione NBA con i Sixers nel 1983, play velocissimo con delle capacità difensive non comuni, mi ricordo ancora quando in una sfida coi Celtics, sotto nel punteggio a pochi secondi dal temine, riuscì ad effettuare un coast-to-coast con canestro e fallo, partendo da un centimentro dalla sua riga di fondo mangiandosi il campo in 3.7 secondi. Ha intrapreso la carriera da allenatore con alterne fortune, ora siede su quella di OKC come vice e si dice sia l'unico in grado di trattare con Westbrook specie nei momenti di "follia" del suo play.

Altri introdotti alla Hall of Fame saranno il leggendario coach a livello universitario Charles “Lefty” Driesell, l’ex di ABA prima ed NBA poi Charlie Scott, Katie Smith e Tina Thompson leggende della WNBA, l’ex GM di Bulls, Nets e 76ers Rod Thorn ed il presidente dei Warriors Rick Welts. Verrà indotta anche Ora Mae Washington, quale personaggio di spicco della pallacanestro femminile e del tennis degli anni '30.

Il comitato internazionale ha poi votato il nostro Dino Radja, che raggiunto dai microfoni non ha nascosto le proprie emozioni: "Quando è giunta la notiza della mia candidatura, pensavo fosse uno scherzo. Mi trovo al cospetto di questi campioni e mi sembra impossibile essere accostato a loro", ed aggiunge l'ex Jugoplastica e Messaggero Roma, "Sappiate che non riuscirò a non piangere su quel palco, non ci riuscirò...".




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Pubblicata da Deep il 07.09.2018


Ancora Ray Allen vs il resto del mondo

A pochi giorni dall'introduzione di Ray Allen nella Hall of Fame, non si placa l'onda lunga di quella frattura che avvenne nell'estate del 2012, quando Ray decise di dire basta al suo periodo coi Celtics e si accasò proprio dal grande "nemico" di quel periodo, rappresentato dai Miami Heat e LeBron James.

Da li tutto andò a sud, con Garnett e Pierce che non la mandarono giù ed interruppero ogni rapporto con He got game. Con Rondo le cose erano andate pure peggio, le tensioni fra i due erano già scoppiate ed evidenti l'anno prima, per stessa ammissione del nostro ex numero 20 nella sua biografia "From the Outside: My Journey Through Life and the Game I Love“ uscita nel marzo di quest'anno.

Eppure di occasioni per rincogliare i ragazzi ce ne sarebbero state diverse, ma le distanze sono sembrate sempre incolmabili. Anche se di fatto il solo Pierce sembra aver "perdonato" Ray, quest'ultimo lo bidonò la sera del ritiro della sua maglia, mentre KG, Rondo e Rivers furono parte integrante di quella cerimonia.

Proprio il nostro ex coach è tornato recentemente a parlare di quei meravigliosi anni, si è detto parte del problema, perché non riuscì a fare abbastanza per appianare quegli screzi, rammaricandosi enormemente per quanto accaduto.

Qualche mese fa, durante Area 21 lo show televisivo di Garnett, riunitisi per la celebrazione del titolo del 2008, un altro componente di quel team Kendrick Perkins, dichiarò che era proprio Ray Allen a dover fare il primo passo per riavvicinarsi, gettando altra benzina sul fuoco.

Comunque sia andata, i rapporti visti da fuori sembrano irrimediabilmente compromessi e Ray ai microfoni di ESPN, intervistato in merito alla sua introduzione alla Hall of Fame, ha dichiarato di non aspettarsi  nessun particolare omaggio da parte dei suoi ex compagni al tempo del titolo a Boston.

Quella squadra faceva dell'unità una delle sue forze, se la forza principale, ma quel passaggio di Allen agli Heat, proprio non fu digerito e continua a non esserlo anche a distanza di tanti anni.

Eppure Rivers, sempre in quell'intervista citata prima, ha dichiarato che se la sua vita dipendesse da una partita, andrebbe in campo con quella squadra, perchè ricca di talento ed unita come mai. Peccato per quello che successe poi, davvero un gran peccato.




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Pubblicata da Deep il 05.09.2018


Scommettiamo sui Celtics?

Come ogni anno, poco prima del via ufficiale della stagione, le principali agenzie di scommesse diramano le quote per scommettere al buio sulle squadre vincitrici. In Italia la SNAI la fa da padrone, quindi andiamo a vedere come vengono "aspettati" i Celtics il prossimo anno.

Si comincia dalla possibile vincitrice della Atlantic Division e qui i nostri la fanno da padroni:
Boston Celtics -> 1.75
Philadelphia 76ers -> 3.75
Toronto Raptors -> 3.75

Anche per la vittoria nella Eastern Conference troviamo gli stessi protagonisti:
Boston Celtics -> 1.90
Philadelphia 76ers -> 4.50
Toronto Raptors -> 4.50
Milwaukee Bucks -> 15.00
Indiana Pacers -> 20.00
Washington Wizards -> 20.00
Miami Heat -> 40.00
Detroit Pistons -> 50.00
Curioso come i Cleveland Cavaliers, finalisti lo scorso anno ma senza più James, non siano tra le prime otto quotate ed addirittura siano sotto i Knicks al decimo posto con una quotazione di 75.00. Con un'altra lettura, ammetto un po' forzata, si potrebbe dedurre che i Cavs, secondo la SNAI, non faranno i playoff.

Ma torniamo alle quote, è il momento di vedere quelle per la vittoria finale. Warriors grandi favoriti, ma i Celtics rimontano forte in acqua due:
Golden State Warriors -> 1.55
Boston Celtics -> 7.0
Houston Rockets -> 10.00
Los Angeles Lakers -> 13.00
Philadelphia 76ers -> 18.00
Toronto Raptors -> 18.00
Oklahoma City Thunder -> 30.00
Utah Jazz -> 50.00
San Antonio Spurs -> 65.00
Curiosa la quarta posizione dei Los Angeles Lakers, molto più indietro nelle sviluppo a mio avviso, credo sotto almeno le due che la seguono.

Se vi state chiedendo chi proprio non ha speranze secondo i bookmakers di vincere il titolo, con una quotazione di 300.00 troviamo Brooklyn Nets, Sacramento Kings, Atlanta Hawks e gli immancabili Orlando Magic.




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Pubblicata da Deep il 05.09.2018


Estate di dichiarazioni

C'è molto ottimismo intorno alla nostra squadra, complice anche la partenza di James da Cleveland, molti analisti danno i Celtics come vincitori quasi sicuri ad EST, con Toronto e Philadelphia come unici antagonisti sensati. Fermo restando che chi vi scrive è convinto che con o senza James non sarebbe cambiato l'esito di una ipotetica sfida a ai Cavs, dobbiamo registrare che i tifosi, galvanizzati dall'idea di vedere finalmente la squadra al completo (non devo scrivervi il perché vero?), si sono fatti trascinare in queste previsioni ottimistiche, pensando ai nostri come già in finale. Potrebbe essere un errore certo, ma i tifosi possono e devono sognare, è il loro "mestiere".

Invece cosa pensano i protagonisti, quelli che poi sul campo ci devono andare?

Ha iniziato a metà luglio Gordon Hayward durante una intervista a ESPN ha dichiarato: "Sono molto fiducioso per la prossima stagione, anche se molti non danno troppa fiducia all'EST, sono sicuo che anche grazie all'esperienza maturata dei nostri giovani, Boston abbia tutte le carte in regola per competere fino alla fine."

Intanto arrivavano notizie incoraggianti sulla salute di Hayward, ormai pronto, e Kyrie Irving che sembra aver risolto tutti i problemi al ginocchio, compresa quell'infezione scoperta durante la rimozione di due viti dall'articolazione.

Ecco perché qualche giorno dopo le dichiarazioni di Gordon, Brown ha dichiarato al Pull Up Podcast che: "Andremo alle Finals quest'anno, ne sono sicuro...", ed aggiungendo, "Non sopporto chi dice che la partenza di James ci faciliterà. Lo scorso anno lui e Cleveland ci ha eliminato a fatica e sappiamo che assenze avevamo. Ci siamo ripromessi che non sarebbe più successo.", facendo intendere che con o senza James il discorso non sarebbe cambiato. Forse consapevole dell'essersi sbilanciato fin troppo, ha aggiunto: "Dobbiamo comunque restare coi piedi per terra, così come fatto lo scorso anno. Abbiamo tanto talento, è un piacere giocare in questa squadra. Però per vincere dobbiamo fare fronte comune."

Sono giunte poi le parole che un grande ex, quasi a voler puntualizzare un concetto. Mi riferisco a Paul Pierce che pochi giorni dopo la pubblicazione delle parole di Brown ha sottolineato a Boston.com come bisogna agire: "Quando si ha una squadra con enorme talento, come quella di questo anno, è importante imparare a sacrificarsi. Col rientro di Kyrie e Gordon, andranno cercati degli equilibri, è vitale. A livello personale non si riusciranno a raggiungere i traguardi prefissati, ma il bene della squadra viene prima di ogni altra cosa, se lo capiranno saranno in grado di vincere tante partite", parole da scrivere nella pietra.

Ma non è finita, perché pochi giorni fa Terry Rozier, ai microfoni di ESPN ha sottilienato che: "I Celtics sono qualcosa di speciale, davvero speciale. Tutti sanno ormai che i Celtics sono forti, sulla carta, siamo arrivati alle finali di conference ed a quella squadra si sono aggiunti due pezzi da novanta, oltre ai ragazzi che siamo riusciti ad ottenere dal draft. Ci sarà da divertirsi, non voglio dire dove possiamo arrivare, ma siamo davvero una squadra speciale. Il nostro obiettivo è vincere ed abbiamo i mezzi per farlo...". Poi Terry diventa un jedi: "Non sono preoccupato del mio ruolo di riserva, devo solo imparare a controllare i miei poteri, il resto arriverà".

Ci siamo (forse) messi una bella scimmia sulle spalle, ma almeno sappiamo che il peso sarà distribuito anche su quelle di Irving e Hayward, entrambi abili ed arruolati per l'imminente training camp.




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Pubblicata da Deep il 03.09.2018


Kyrie diventa un indiano Sioux

Il nostro Kyrie Irving è diventato ufficialmente un componente della tribù degli indiani Sioux di Standing Rock nel North Dakota ed il suo nome da nativo americano sarà "Piccola Montagna".

Come mai uno che è nato in Australia e cresciuto nel New Jersey è stato ammesso in un tribù di nativi amerciani? Il motivo è molto semplice, le orgini della madre. Morta purtroppo quando Kyrie aveva solo quattro anni, Elizabeth Ann Irving aveva avi nativi americani, anche se fu adottata pochi giorni dopo la nascita da un pastore protestante e da sua moglie.

Kyrie non solo non ha mai fatto mistero delle sue origine, ma le ha anche difese con onore, diventando un sostenitore del movimento denominato NoDAPL, che si opponeva al passaggio di un oleodotto nel North Dakota considerato fin troppo aggressivo dal punto di vista paesaggistico ed un pericolo per la salute delle persone e degli animali, oltre che per tutto l'ecosistema.

Quando era a Cleveland il playmaker sfoggiò delle scarpe con lo stemma della sua tribù, cosa che fece molto piacere agli oltre ottomila membri della comunità.




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Pubblicata da Deep il 02.09.2018




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