Tot. 1872
Ancora Ray Allen vs il resto del mondo | |
A pochi giorni dall'introduzione di Ray Allen nella Hall of Fame, non si placa l'onda lunga di quella frattura che avvenne nell'estate del 2012, quando Ray decise di dire basta al suo periodo coi Celtics e si accasò proprio dal grande "nemico" di quel periodo, rappresentato dai Miami Heat e LeBron James. Da li tutto andò a sud, con Garnett e Pierce che non la mandarono giù ed interruppero ogni rapporto con He got game. Con Rondo le cose erano andate pure peggio, le tensioni fra i due erano già scoppiate ed evidenti l'anno prima, per stessa ammissione del nostro ex numero 20 nella sua biografia "From the Outside: My Journey Through Life and the Game I Love“ uscita nel marzo di quest'anno. Eppure di occasioni per rincogliare i ragazzi ce ne sarebbero state diverse, ma le distanze sono sembrate sempre incolmabili. Anche se di fatto il solo Pierce sembra aver "perdonato" Ray, quest'ultimo lo bidonò la sera del ritiro della sua maglia, mentre KG, Rondo e Rivers furono parte integrante di quella cerimonia. Proprio il nostro ex coach è tornato recentemente a parlare di quei meravigliosi anni, si è detto parte del problema, perché non riuscì a fare abbastanza per appianare quegli screzi, rammaricandosi enormemente per quanto accaduto. Qualche mese fa, durante Area 21 lo show televisivo di Garnett, riunitisi per la celebrazione del titolo del 2008, un altro componente di quel team Kendrick Perkins, dichiarò che era proprio Ray Allen a dover fare il primo passo per riavvicinarsi, gettando altra benzina sul fuoco. Comunque sia andata, i rapporti visti da fuori sembrano irrimediabilmente compromessi e Ray ai microfoni di ESPN, intervistato in merito alla sua introduzione alla Hall of Fame, ha dichiarato di non aspettarsi nessun particolare omaggio da parte dei suoi ex compagni al tempo del titolo a Boston. Quella squadra faceva dell'unità una delle sue forze, se la forza principale, ma quel passaggio di Allen agli Heat, proprio non fu digerito e continua a non esserlo anche a distanza di tanti anni. Eppure Rivers, sempre in quell'intervista citata prima, ha dichiarato che se la sua vita dipendesse da una partita, andrebbe in campo con quella squadra, perchè ricca di talento ed unita come mai. Peccato per quello che successe poi, davvero un gran peccato. |
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Pubblicata da Deep il 05.09.2018 |
Scommettiamo sui Celtics? | |
Come ogni anno, poco prima del via ufficiale della stagione, le principali agenzie di scommesse diramano le quote per scommettere al buio sulle squadre vincitrici. In Italia la SNAI la fa da padrone, quindi andiamo a vedere come vengono "aspettati" i Celtics il prossimo anno. Si comincia dalla possibile vincitrice della Atlantic Division e qui i nostri la fanno da padroni: Anche per la vittoria nella Eastern Conference troviamo gli stessi protagonisti: Ma torniamo alle quote, è il momento di vedere quelle per la vittoria finale. Warriors grandi favoriti, ma i Celtics rimontano forte in acqua due: Se vi state chiedendo chi proprio non ha speranze secondo i bookmakers di vincere il titolo, con una quotazione di 300.00 troviamo Brooklyn Nets, Sacramento Kings, Atlanta Hawks e gli immancabili Orlando Magic. |
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Pubblicata da Deep il 05.09.2018 |
Estate di dichiarazioni | |
C'è molto ottimismo intorno alla nostra squadra, complice anche la partenza di James da Cleveland, molti analisti danno i Celtics come vincitori quasi sicuri ad EST, con Toronto e Philadelphia come unici antagonisti sensati. Fermo restando che chi vi scrive è convinto che con o senza James non sarebbe cambiato l'esito di una ipotetica sfida a ai Cavs, dobbiamo registrare che i tifosi, galvanizzati dall'idea di vedere finalmente la squadra al completo (non devo scrivervi il perché vero?), si sono fatti trascinare in queste previsioni ottimistiche, pensando ai nostri come già in finale. Potrebbe essere un errore certo, ma i tifosi possono e devono sognare, è il loro "mestiere". Invece cosa pensano i protagonisti, quelli che poi sul campo ci devono andare? Ha iniziato a metà luglio Gordon Hayward durante una intervista a ESPN ha dichiarato: "Sono molto fiducioso per la prossima stagione, anche se molti non danno troppa fiducia all'EST, sono sicuo che anche grazie all'esperienza maturata dei nostri giovani, Boston abbia tutte le carte in regola per competere fino alla fine." Intanto arrivavano notizie incoraggianti sulla salute di Hayward, ormai pronto, e Kyrie Irving che sembra aver risolto tutti i problemi al ginocchio, compresa quell'infezione scoperta durante la rimozione di due viti dall'articolazione. Ecco perché qualche giorno dopo le dichiarazioni di Gordon, Brown ha dichiarato al Pull Up Podcast che: "Andremo alle Finals quest'anno, ne sono sicuro...", ed aggiungendo, "Non sopporto chi dice che la partenza di James ci faciliterà. Lo scorso anno lui e Cleveland ci ha eliminato a fatica e sappiamo che assenze avevamo. Ci siamo ripromessi che non sarebbe più successo.", facendo intendere che con o senza James il discorso non sarebbe cambiato. Forse consapevole dell'essersi sbilanciato fin troppo, ha aggiunto: "Dobbiamo comunque restare coi piedi per terra, così come fatto lo scorso anno. Abbiamo tanto talento, è un piacere giocare in questa squadra. Però per vincere dobbiamo fare fronte comune." Sono giunte poi le parole che un grande ex, quasi a voler puntualizzare un concetto. Mi riferisco a Paul Pierce che pochi giorni dopo la pubblicazione delle parole di Brown ha sottolineato a Boston.com come bisogna agire: "Quando si ha una squadra con enorme talento, come quella di questo anno, è importante imparare a sacrificarsi. Col rientro di Kyrie e Gordon, andranno cercati degli equilibri, è vitale. A livello personale non si riusciranno a raggiungere i traguardi prefissati, ma il bene della squadra viene prima di ogni altra cosa, se lo capiranno saranno in grado di vincere tante partite", parole da scrivere nella pietra. Ma non è finita, perché pochi giorni fa Terry Rozier, ai microfoni di ESPN ha sottilienato che: "I Celtics sono qualcosa di speciale, davvero speciale. Tutti sanno ormai che i Celtics sono forti, sulla carta, siamo arrivati alle finali di conference ed a quella squadra si sono aggiunti due pezzi da novanta, oltre ai ragazzi che siamo riusciti ad ottenere dal draft. Ci sarà da divertirsi, non voglio dire dove possiamo arrivare, ma siamo davvero una squadra speciale. Il nostro obiettivo è vincere ed abbiamo i mezzi per farlo...". Poi Terry diventa un jedi: "Non sono preoccupato del mio ruolo di riserva, devo solo imparare a controllare i miei poteri, il resto arriverà". Ci siamo (forse) messi una bella scimmia sulle spalle, ma almeno sappiamo che il peso sarà distribuito anche su quelle di Irving e Hayward, entrambi abili ed arruolati per l'imminente training camp. |
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Pubblicata da Deep il 03.09.2018 |
Kyrie diventa un indiano Sioux | |
Il nostro Kyrie Irving è diventato ufficialmente un componente della tribù degli indiani Sioux di Standing Rock nel North Dakota ed il suo nome da nativo americano sarà "Piccola Montagna". |
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Pubblicata da Deep il 02.09.2018 |
Partite da segnarsi sul calendario | |
Con la pubblicazione del calendario NBA per la stagione 2018/2019 scatta alla caccia alle partite "speciali", quelle da segnare col circoletto rosso perché per un motivo o per l'altro sono imperdibili. |
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Pubblicata da Deep il 02.09.2018 |
Aggiornamenti vari | |
In attesa di concludere gli aggiornamenti tecnici a sito e forum, abbiamo aggiornato tre sezioni del nostro sito con dati freschi freschi di bucato. Le sezioni aggiornate sono le seguenti: - Roster |
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Pubblicata da Deep il 01.09.2018 |
Ultimi ritocchi al roster, arriva Dozier | |
I Celtics stanno terminando gli ultimi movimenti nel roster e dopo aver tagliato il contratto non garantito di Purvis, hanno firmato il secondo dei 2way-contracts portando a Boston un ex South Carolina, PJ Dozier. Non scelto al draft del 2017, aveva fatto la scorsa summer league nelle file dei Lakers per poi essere messo sotto contratto dai Thunder. In realtà ha giocato solo 2 partite in NBA, ed ha passato gran parte della stagione con gli Oklahoma City Blue, squadra della G-League. Nelle 43 partite giocate, ha tenuto una media di 13.0 points, 5.6 rebounds, 2.8 assists e 1.3 steals tirando col 33.8% da oltre l'arco. Giocatore versatile e capace di fare tutto su un campo da gioco, compresa una ottima difesa, sarà per molti una bella scoperta e da lui mi aspetto discrete cose. |
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Pubblicata da Deep il 04.08.2018 |
Firmato Bird | |
Dopo essere stato sotto contratto con i Celtics lo scorso anno con uno dei 2-way contract, Jabari Bird firma un nuovo contratto per un toltale di 3 milioni di dollari in due anni, con il primo anno completamente garantito. Jaylen Brown recentemente si era sbilanciato sul suo compagno di squadra parlando con un reporter di NBC: "Te lo dico, è un giocatore davvero molto bravo. Quando avrà la sua possibilità, e la avrà, lo dimostrerà a tutti." Bentornato Jabari che va ad occupare il quindicesimo ed ultimo posto posto a roster dopo lo scambio di Nader. Il mercato dei Celtics dopo questa firma e quelle di Smart e Baynes è virtualmente finito, se non per qualche aggiustamento minore. |
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Pubblicata da DeeP il 27.07.2018 |
Scambiato Nader | |
Abdel Nader è stato scambiato con i Thunder per cash consideration (volgarmente denaro in contanti) e Rodney Purvis. Questa trade va letta nell'ottica del risparmio salariale. Infatti Nader il primo agosto avrebbe visto il suo contratto diventare interamente garantito, ed infatti Ainge ed il suo staff erano sul punto di rinunciare al ragazzo e tagliarlo. A fagiolo però è arrivata la trade con OKC che farà risparmiare ai Celtics 675.000 dollari, di cui 475.000 di contratto (la parte garantita) ed il resto di tasse. Rodney Purvis, che ha un contratto interamente non garantito, verrà rilasciato immediatamente quando la trade sarà finalizzata. Ora i Celtics hanno 14 contratti garantiti per la stagione prossima, ed una tassa di lusso di 3.8 milioni da versare, ma c'è tempo per aggiustare ulteriormente il tiro.
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Pubblicata da Deep il 25.07.2018 |
Marcus Smart firma un nuovo contratto 4x52M | |
Finalmente arriva la notizia che tutti noi volevamo sentire. Marcus Smart accetta l'offerta dei Celtics e resta nel nostro roster estendendo il suo contratto di altri 4 anni per 52 milioni complessivi, non sappiamo ancora con quale formula. Inutile nascondere tutta la nostra gioia, questa è una firma importantissima. Perché se Smart non è sempre un fattore offensivamente, ma lo è nella nostra metà campo dove sa essere un vero e proprio metronomo dei nostri umori e dell'intensità messe. Giocatori come Marcus sono merce rara al giorno d'oggi, perché sono giocatori che danno tutto in campo, anche a disprezzo della loro salute, e sono in grado di andare contro tutti gli ostacoli che la tecnica gli dovrebbe imporre. Con questa conferma, il nostro roster è sempre più competitivo e siamo certi che i nostri ragazzi siano la più seria contender ad Est. |
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Pubblicata da Deep il 19.07.2018 |
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