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News sui Boston Celtics in particolare e sull'NBA in generale

In questa sezione troverete diverse news che parlano di NBA ed in particolare di Boston Celtics. Le news sono divise in categorie in modo da permettere una rapida classificazione della notizia. A fianco della descrizione delle categorie in Legenda e Stats trovate il numero di post presenti nella specifica categoria. Cliccando sull'icona della categoria sia in Legenda e Stats che nel post filtrerete le categorie per l'argomento prescelto.


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Senso di urgenza

Faccio una premessa. Sono affezionato a Rivers e lo devo dire perché da qui in poi non si capirà più.

Mi sono davvero seccato di questo suo tira e molla, dire non dire, in una fase delicatissima della nostra stagione. Può sembrare assurdo, ma non lo è, perché è nel periodo immediatamente prima del draft che si decidono i destini delle squadre squadre, e noi di cose da decidere ne abbiamo davvero molte.

Facciamo un rapido recap:
- Che scelta fare con il contratto di Pierce?
- Cosa farne dei deludenti Terry e Lee?
- KG si ritirerà?
- Su chi puntare al draft, il miglior talento disponibile o il ruolo che serve?
- Proprio in ottica draft c'è qualcuno per cui varrebbe la pena di rischiare scalando posizioni?
- Con un salary cap già pieno, su quali giocatori puntare per eventuali sign & trade? E sacrificando chi?

Insomma, non esattamente delle cose banali, ed ora siamo anche costretti ad aggiungere i malumori di Rivers, olretutto non sapendo come Sullinger e Rondo si riprenderanno dai rispettivi infortnuni.

Certamente non verranno lette queste parole, ma faccio un appello: "Caro DOC spero che tu voglia restare, ma le urgenze del team valgono molto più delle tue paturnie..."

Bisogna che Ainge faccia il dirigente e non il tifoso romantico: prenda Rivers da parte e si faccia dire seduta stante quale sono le sue intenzioni una volta per tutte: dentro o fuori, non c'è davvero tempo.




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Pubblicata da Luciano Pellegrini il 15.06.2013


Ancora problemi con Rivers

Ogni ora che passa sembra che Rivers si allontani dal ruolo di allenatore dei Celtics per la prossima stagione. Ora anche ESPN si enteressa alle nostre vicende e in questo tweet  del suo gionalista Chris Broussard si intuisce una possibilità per nulla gradita.


Francamente i segnali che stanno arrivando sono sempre più brutti e temo che dietro questo possibile abbandono di DOC si nasconda anche la distruzione del gruppo che ci ha accompagnato in questi ultimi anni.




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Pubblicata da Francesco Sanna aka datruth il 13.06.2013


Abbiamo un problema Doc?

Credevamo che almeno il discorso allenatore fosse sistemato per i Celtics quando le settimane scorse Danny Ainge aveva sbattuto in faccia ai Nets la porta negandogli il permesso di parlare con Rivers. Invece in questi giorni l'affare sembra essersi notevolmente complicato.

Silente per tanti giorni (37), quasi a volersi disintossicare dopo l'uscita in sei gare contro New York al primo turno dei playoff, il nostro coach è tornato a parlare ai media e lo ha fatto scegliendo il Boston Herald per farlo. Però, anziché fugare i dubbi, ha messo ancora più punti interrogativi vicini al suo nome. A precisa domanda "Resti come coach dei Celtics?" non ha risposto direttamente e quando gli è stato chiesto quando avrebbe dato una risposta chiara e definitiva ha detto "Presto".

Per uno sempre molto disponibile con la stampa sembra chiaro che non sia il solito Doc quello che difronte al giornalista Mark Murphy ha esitato. Non sono bei segni è innegabile, ed anzi fa molto riflettere questo suo tergiversare. I soliti ben informati dicono che le dimissioni sono pronte, con conseguente rinuncia ai 21 milioni per i prossimi 3 anni, con approdo possibile a Los Angels sponda Clippers (che sembra abbiano chiesto il permesso di parlare con lui) o addirittura destinazione Heat in caso di sconfitta in umiliante in finale.

Sconcertati in questa prima fase, su una cosa però siamo certi: viste tutte le panchine senza coach e con la penuria di buoni allenatori in circolazione, sarebbe meglio trovare una soluzione immediata, che includa Rivers (sarebbe auspicabile) o meno.




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Pubblicata da Luciano Pellegrini il 12.06.2013


I mitici anni '80

Recentemente a colloquio con un mio giovane compagno di tifo, ricordavo tra le altre cose quando Larry Bird diciamo un po' geloso del fatto che Kevin McHale avesse segnato il record di punti per la franchigia in una singola partita mettendone a referto 56 il 03/03/1985 contro Detroit, mise a segno una manciata di giorni dopo (esattamente il 12/03/1985 contro gli Hawks), quella che è ancora oggi la partita con un più alto punteggio individuale per un giocatore dei Celtics.

Visto che il mio interlocutore mi guardava come se stessi parlando di fisica quantistica e non sapeva davvero di che parlassi, la sua lacuna ora è colmata, ma non vorrei mai che queste gesta siano sconosciute per qualcun'altro. I nuovi media perlomeno ci permettono di non far perdere certi ricordi come lacrime nella pioggia.

Buona visione...




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Pubblicata da Luciano Pellegrini il 08.06.2013


Pierce o non Pierce: non scherziamo.

Il mio amore per Pierce è risaputo, nonostante sia uno dei più ferventi sostenitori del concetto "prima la squadra e poi i giocatori", dopo tutti questi anni sarai un automa se non mi fossi affezionato al nostro capitano.

Ma ora voglio fare un discorso diverso, senza ragionare col cuore prima di ogni cosa. Il nostro salary cap è sostanzialmente bloccato e non migliorerebbe poi tanto se si rinunciasse al nostro PP. Ma non voglio perdermi nei meandri delle pieghe contrattuali, ma fare un altro tipo di riflessione. L'impatto di Pierce in questa stagione è stato di 18.6 punti, 6.3 rimbalzi e 4.8 assist per patita con un notevole 19.14 di PER (efficienza sui possessi) ed il 38% al trio pesante. Non male, ma cerchiamo tra le SF, un altro con impatto similare a Pierce.

PUNTI: Per i punti segnati di media, Paul è la quarta ala piccola della lega e vicino a lui si collocano Gay, George, Deng e Gallinari.

RIMBALZI: Nella zona di Pierce troviamo George, Young, Ilyasova, Deng, Turner e Gay, anche se Young forse tende a spostarsi un po' troppo verso il PF come ruolo.

ASSIST: Sorpresa, perché Pierce è il terzo di tutta la lega e con numeri simili troviamo Batum, Durant, Turner ed ancora George.

3PT%: Qui ci sono con percentuali simili a Pierce, anche se pochi con numeri di tentativi comparabili. Diciamo Butler, Parson, Anthony, Wright, Gallinari, Batum, Salmons e, ma guarda un po', Gerge.

Individuare quindi uno con un impatto numerico simile nella lega ora è un po' più facile: Paul George. Il giocatore di Indiana che tutti esaltano in questo momento e danno come prossima supernova della lega, ha viaggiato in stagione regolare a 17.4 punti a partita, 7.6 rimbalzi e 4.1 assist con il 36% da tre punti e un PER di 16.84.

Parson e Gallinari sono altri due giocatori che hanno un impatto perlomeno paragonabile, ma il primo segna molto meno (3.1 punti) ed ha un'efficienza offensiva più bassa, mentre il Gallo ha anche il numero di assist a meno della metà del nostro capitano.

Passiamo anche per Rudy Gay, che ha numeri molto simili è vero, ma non negli assit e nelle percentuali del tiro da tre punti, rispettivamente 2.7 e 32.3%.

Stesso discorso o quasi per Deng, che ha troppo pochi assist e percentuali da tre piuttosto basse, 3.0 e 32.2%.

Insomma un giocatore con un impatto simile a Pierce non è per nulla facile da trovare. Tolto ancora per un attimo George, l'altro giocatore che si avvicina molto al nostro capitano è un'ala, però più tendente ad occupare il ruolo di 4 che a quello di 3: Josh Smith. Se tralasciamo il tiro da tre, abbastanza disastroso, il resto dei numeri sono abbastanza simili, anche a livello contrattuale. Numeri simili è vero, ma uno stile di gioco molto diverso. Certo perché i numeri non sono tutto e il modo di stare in campo del 5 degli Hawks non è per nulla comparabile a quelli di PP, l'impatto sarebbe molto diverso.

Torniamo quindi a George, che è l'unico in grado di avere un impatto simile, anche come modo di giocare, con capacità di costruire per i compagni aiutando nel making del gioco. Insomma per come la vogliamo mettere Pierce è ancora un giocatore di impatto notevole nella lega e prima di privarsi di un tale giocatore, anche se all'alba dei 36 anni, bisogna pensarci non una, non due, ma mille volte.




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Pubblicata da DeeP il 02.06.2013


Cercasi centro?

Una delle priorità dei Cetlics per la prossima stagione è sicuramente quella di coprire il ruolo di centro con un giocatore che possa dare presenza difensiva ed a rimbalzo. Purtroppo un nostro grosso tallone d'Achille dopo la partenza di Perkins è la lotta sotto i tabelloni, dove molto raramente vinciamo.

Ma con la chiamata numero 16 è possibile avere un giocatore subito pronto ad aiutarci? Beh secondo diversi analisti sì, chiamando il centro ex-Kansas che oggi viene dato all'inizio del secondo giro: Jeff Withey. Il ragazzo ha sicuramente impatto nel pitturato ed a 6'11" mi stupirei del contrario. Oltre ad essere alto, è piuttosto atletico capace di riempire le corsie del contropiede con facilità. Se proprio vogliamo trovargli un difetto, non fa nulla particolarmente bene, diciamo tutto benino e questo non sempre è un pregio.

Se invece i Celtics volessero cercare un giocatore diverso, non pronto da subito, ma dotato di (tanta)altezza ed atletismo, per poi farlo crescere dal punto di vista tecnico, ci sarebbe un francesino niente male. Alto 7'2" (?!?), Rudy Gobert è davvero un prospetto assurdo, che potrebbe diventare il nuovo Chandler, ma anche il nuovo Shawn Bradley.




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Pubblicata da Luciano Pellegrini il 02.06.2013


Prove di Draft

I Celtics, come tutte le altre squadre, stanno valutando i ragazzi che saranno disponibili tra pochi giorni al draft. Curiosamente la nostra attenzione si sta rivolgendo solo su due ruoli: play e centro.

Con la supervisione di Jay Larranaga, sono stati invitati a Waltham per sostenere il provino sei point guard e quattro centri tra i quali spiccano Shane Larkin (Miami Hurrianes, point guard), Steven Adams (Pittsburgh Panthers, center), and Phil Pressley (Missouri Tigers, point guard).




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Pubblicata da Deep il 26.05.2013


Ainge dice no ai Nets

Il nostro GM Danny Ange, anzi più correttamente il nostro Presidents of Basketball Operations, ha recentemente detto NO ai Nets che gli avevano chiesto di parlare con il nostro coach Glen DOC Rivers per rpoporgli il posto di allenatore rimasto vagante dopo l'eliminazione subita ad opera di Chicago.

Facciamo una piccola, ma doverosa, precisazione. Nella NBA quando un componente "non giocante"  (allenatori, vice, assistenti, dirigenti, componenti dello staff medicoi, ecc...) dell'organizzazione è sotto contatto, per essere avvicinato da un'altra organizzazione sportiva deve avere il consenso per farlo, altrimenti la lega punirebbe in maniera anche molto pesante che trasgredisce queste direttive, con multe, perdite di scelte, etc...

In questa occasione quindi Ainge negando il permesso di parlare con Rivers, che ha ancora tre anni di contratto a 21 milioni di dollari, rimarca ancora una volta quanto il nostro coach sia importante.

Curiosamente questo diniego non è garanzia di un ritorno di Rivers al 100% come capo allenatore il prossimo anno. Ancora insistono dei dubbi sul suo ritorno, quantificate in un recente articolo da Steve Bulpett con un 90-10 tra le opzioni di un ritorno-ed un abbandono.




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Pubblicata da Francesco Sanna aka datruth il 25.05.2013


Celtics verso l'alto?

Non mi riferisco alla volontà dei Celtics di viaggiare oltre le nuvole, ma di voler scalare le posizioni al draft del 2013. Infatti la nostra dirigenza ha individuato due possibili obiettivi, molto diversi, ma di sicuro impatto: Victor Oladipo ed Kelly Olynyk.

Il primo è una SG/SF con un talento atletico impressionante, che vola in contropiede ed ha anche attitudini difensive non da sottovalutare, ma non un tiro che si possa definire affidabile. Il secondo è un sette piedi non particolarmente atletico, ma con un IQ cestistico già ben sviluppato, con la possibilità di essere fin da subito prolifico in fase offensiva, dove sa anche portare molto bene i blocchi, cosa sempre molto apprezzata al piano di sopra.

Il problema è che i due sono da TOP10 o giù di lì ed i Celtics hanno solo la chiamata 16. Però, è notizia di ieri,  Dallas per liberare spazio salariale utile per fare la corsa ad Howard, starebbe cercando acquirenti per la loro scelta numero 13 ed Ainge ha subito mostrato interesse. L'obiettivo, mal celato, è quello di impacchettare la 13 e la 16 aggiungendo magari un giocatore dal contratto basso, per scalare tanto le posizioni al draft e magari portarsi in zona TOP5.

Visto che manca poco più di un mese al draft, le consultazioni sono iniziate e noi stiamo alla finestra a guardare cosa ne sarà dei nostri destini.




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Pubblicata da Francesco Sanna aka datruth il 23.05.2013


Un nuovo fan?

I Celtics hanno un nuovo fan? Certo che quello a cui ha consegnato la maglia uno di nostri soci di minoranza James Pallotta (che noi ben conosciamo in Italia in quanto preseidente della AS Roma) ha davvero delle conoscenze molto altolocate che potrebbero venirci utili per debellare un po' della sfiga che in questi anni ha perseguitato i nostri giocatori. Ovviamente parliamo di Papa Francesco.

pope.celtics




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Pubblicata da Francesco Sanna aka datruth il 23.05.2013




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