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News sui Boston Celtics in particolare e sull'NBA in generale

In questa sezione troverete diverse news che parlano di NBA ed in particolare di Boston Celtics. Le news sono divise in categorie in modo da permettere una rapida classificazione della notizia. A fianco della descrizione delle categorie in Legenda e Stats trovate il numero di post presenti nella specifica categoria. Cliccando sull'icona della categoria sia in Legenda e Stats che nel post filtrerete le categorie per l'argomento prescelto.


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Tot. 1872

Alcune date (quasi) ufficiali

La NBA ha annunciato alcune date ufficiali per quanto riguarda il Draft NBA e l'imminente sessione di mercato.

L' NBA Draft 2020 si svolgerà il 16 ottobre ed i giocatori (early-entrant) potranno ritirare la propria candidatura entro e non oltre il 6 ottobre. Per quanto riguarda la lottery il giorno scelto è il 25 agosto. Ora perché nel titolo ho messo il quasi? Perchè anche se c'è una mezza conferma della lega, queste date sono state date da Adrian Wojnarowski di ESPN ed anche se di solito è molto attendibile, non è un organo ufficiale della NBA. In ultimo per quanto riguarda il limite all'eleggibilità nel draft viene fissata la data del 17 agosto.

Ufficiali invece le date della finestra del mercato per firmare i free agent disponibili, che ha subito una variazione rispetto a quanto comunicato in precedenza. Ora andrà dal 23 giugno fino al 30 giungno alle 23:59 orario della East Coast. Ricordiamo che possono essere firmati giocatori attualmente senza contratto, firmare contratti two-way, ma non finalizzare trade, perché la NBA non vuole dare la possibilità di stravolgere i roster per il torneo di Orlando.




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Pubblicata da Deep il 21.06.2020


Tremont Waters rookie of the year in G-League

Tremont Waters, in forza ai Celtics con un two-way, è stato nominato rookie dell'anno in G-League per la stagione 2019-20. Si è aggiudicato questo riconoscimento viaggiando alla media di 18.0 points, 7.3 assists, 3.2 rebounds e 1.9 steals nelle 36 partite in cui ha vestito la maglia dei Maine Red Claws, squadra di proprietà dei Boston Celtics.

L'unico dubbio su questo ragazzo riguarda il fisico, che non è esattamente quello di un corazziere. Per il resto si hanno solo certezze, visto l'incredibile talento e le capacità che ha dimostrato di possedere. Tutti noi normodotati facciamo il tifo per lui, Tremont uno di noi.




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Pubblicata da DeeP il 20.06.2020


Orlando, abbiamo un problema

Molti giocatori NBA stanno manifestando dubbi sulla legittimità della ripartenza. Due nostri ex, Irving e Bradley, sono a capo di questa piccola rivolta, se vogliamo chiamarla così. Per ora chiedono rassicurazioni ma al contempo lasciano capire, velatamente o meno, che non vorrebbero tornare in campo ad Orlando. Chiedono diverse garanzie ed una maggiore sensibilizzazione verso i temi razziali, che in questi giorni stanno dilaniando gli USA. Diversi giocatori si sono uniti alla causa, Lillard, McCollum ed Howard gli ultimi esempi, per chiedere a gran voce chiarezza sulle questioni aperte ed un sostegno concreto al movimento Black Lives Matters, così come fatto da Cuban e Jordan.

A pochi giorni da quella che pareva una ripartenza della NBA, ci sono tantissimi dubbi sulla possibilità che questo succeda, perché lo stiamo capendo anche da chilometri di distanza, molti giocatori sembrano intenzionati a disertare Orlando. Silver è intervenuto in maniera molto morbida, ha capito di essere davanti ad una questione delicata, annunciando che coloro che non vorranno prendere parte alla ripartenza in Florida non saranno sanzionati con azioni disciplinari, ma solo decurtazioni dello stipendio.

Questo dopo che nei giorni scorsi alcuni giovani giocatori, tra cui il nostro Tatum, avevano sollevato alcune questioni sulla sicurezza e la loro tutela in quel di Orlando, suscitando dei dubbi sulla possibilità di ricominciare a giocare in condizioni così particolari.

La minaccia di Irving di creare una torneo indipendente mi sembra una boutade ad oggi, ma non si può affermare nulla con esattezza in questo momento, specie se le adesioni alla fronda dei dissidenti aumentasse. Ma già così, che cosa sarebbe di un campionato NBA con una Boston senza Tatum, una Portland senza Lillard e McCollum, una Brooklyn senza Irving, una Miami senza Adebayo, dei Lakers senza Bradley, Kuzma ed Howard, una Utah senza Mitchell, una Sacramento senza Fox e così andare? Sicuramente sarebbe un campionato monco e privo ancor più di quella legittimità che già oggi fatico a dargli.

I tempi della coesione sembrano un ricordo, continueremo a seguire gli sviluppi della vicenda, la questione è davvero delicatissima.




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Pubblicata da DeeP il 17.06.2020


Quindi ci siamo, torneo a 22?

Sembra proprio che siamo arrivati alla definizione degli ultimi dettagli per la ripartenza della stagione NBA. Proprio oggi infatti verrà votata la proposta che più di tutte ha raccolto i favori degli interessati, quella denominata a 22 squadre.

Ma andiamo nel dettaglio e cerchiamo di capire di cosa stanno parlando i vertici NBA. Si tratta di una formula del tutto inedita, che permetterebbe di finire la stagione, ma solo con 22 squadre, appunto. Infatti sarebbero invitate a questo torneo le prime otto squadre di ogni conference, più New Orleans, Portland, San Antonio, Sacramento, Phoenix per l'Ovest e Washington per l'Est.

Verrebbero disputate le ultime otto partite della stagione regolare, per definire la griglia dei playoff e soprattutto  permettere a coloro che sono fuori dai playoff di giocarsi le ultime possibilità. Infatti se al temine della regular season una squadra terminasse entro 4 partite di svantaggio dall'ottava, si disputerebbe uno spareggio per l'accesso ai playoff.

Se prendessimo l'attuale classifica, Washington dovrebbe ridurre il gap da Orlando o Brooklyn a 4 partite o meno (ora è a 5.5) per potersi giocare le possibilità di playoff, mentre ad Ovest la situazione è molto più complessa con, di fatto, sei squadre in lizza per ultimo posto.

La formula è tutta da verificare ed oltretutto si sta chiedendo uno sforzo notevole alle squadre escluse, che di fatto vedrebbero la propria attività azzerata per mesi e mesi. Si stanno studiando delle possibilità, come permettere una lega estiva o di partecipare a tornei minori, ma tutto è avvolto nella nebbia in questo caso.

Per i dettagli aspettiamo le varie comunicazioni ufficiali che già da oggi (n.d.s giovedì 4 giugno) dovrebbero arrivare, per ora abbiamo la certezza che l'eventuale gara 7 di finale sarebbe prevista per il 12 ottobre, questo ci da l'idea della lunghezza del torneo.




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Pubblicata da Deep il 04.06.2020


Massimo salariale per Tatum?

In queste ultime ore si è molto discusso di quanto dichiarato da Brian Windhorst di ESPN, secondo il quale Jason Tatum sarebbe vicino al rinnovo già la prossima estate, con l'offerta da parte dei Celtics al massimo salariale, quindi con un contratto che si aggirerebbe intorno ai 140M di dollari (che diventerebbero 180 con un quinto anno).

Incassata la fiducia di molti colleghi a mezzo social, qualche dubbio da parte degli analisti c'è, lo stesso Windhorst parla di salto della fede per Ainge, e questo anche in virtù di quel secondo anno che il nostro ragazzo ha passato tra alti e bassi. Ma quella stagione è stata vissuta da molti in maniera tossica, il progetto di affidare la squadra a Irving non è andato esattamente come le aspettative facessero presagire, quindi gli darei un valore del tutto relativo.

Dopo un primo anno inconraggionate, come detto un secondo avvolto nei dubbi, quest'anno Tatum è letteralemente esploso, con prestazioni da stropicciarsi gli occhi e con medie di tutto rispetto che lo hanno portato nell'elite di questo gioco, non per nulla per lui è arrivata la prima convocazione all'ASG. Per JT 23.6 pts, 7.1 reb e 2.9 ast di media, che rappresentano tutti massimi in carriera, segno che il ragazzo sta crescendo costantemente.

Per tutti i tifosi dei Celtics l'offerta del massimo salariale non sarebbe una grossa sopresa, perché sembra chiaro che sia proprio Tatum il futuro della nostra franchigia. Con i contratti di Smart, Brown e Walker, ed ora questa intenzione su Tatum, il nucleo dei Celtics per il futuro sembra del tutto definito, speriamo di poter aggiungere anche... vincente.




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Pubblicata da DeeP il 02.06.2020


Forse ci siamo, NBA al via a luglio?

Sembra proprio che la NBA, in accordo con l'associazione giocatori, abbia intenzione di portare a termine la stagione, ma questo si sapeva, e di farlo al Disney World anzi più precisamente all'Espn Wide World of Sports Complex. Si tratta di una struttura che tra alloggi e campi da gioco, permetterebbe alle squadre di giocare, allenarsi e soggiornare senza grossi problemi di distanziamento sociale, vista la quantità di spazio disponibile.

Ecco quanto dichiarato da fonte ufficiale: “L’NBA, in associazione con la NBPA ha avviato contatti esplorativi con la Walt Disney Company per ricominciare la stagione 2019-20 a fine luglio al Espn Wide World of Sports Complex, parte di Disney World in Florida. Sarebbe il sito unico per partite, allenamenti e alloggi. La nostra priorità resta quella di assicurare la salute e la sicurezza di tutti quelli coinvolti, e stiamo lavorando con esperti di salute pubblica e autorità governative per assicurarci di avere dettagliate linee guida che ci consentano di avere appropriati protocolli medici e protezioni.

Senza voler entrare nel merito della scelta o di analizzare l'aspetto tecnico, di certo questo ultimo aspetto lo affronteremo quando tutti i dettagli saranno svelati, resta più di qualche dubbio sul tipo di manifestazione che si sta costruendo e c'è già più di qualcuno che si sta interrogando sull'opportunità di affiancare questo trofeo ai normali titoli, ed anzi se non sarebbe più opportuno dare una dicitura diversa a questa manifestazione ed ai futuri campioni.

Tralasciando per ora questi dubbi, siamo in realtà tutti curiosi di vedere cosa ne sarà della stagione 2019/2020 e di che livello sarà questo torneo finale, del tutto diverso da un normale playoff NBA non fosse altro per l'assenza del pubblico e la totale assenza del fattore campo.




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Pubblicata da Deep il 25.05.2020


Voci di ripresa della stagione NBA

Voci sempre più insistenti danno come certa la ripresa della stagione. Dai primi di giugno, se non proprio lunedì 1, le varie squadre NBA potranno richiamare tutti i giocatori che hanno lasciato squadra e città, per intraprendere una ripresa graduale degli allenamenti, via via in gruppi sempre maggiori. Ci saranno molti protocolli di sicurezza e di continuo monitoraggio medico, anzi è molto probabile che i giocatori abbiano un qualche wearable che possa determinare la percentuale di ossigeno nel sangue, un saturimetro (nulla di complicato lo fanno anche prodotti da 30 euro, come il Mi Band 4 per fare un nome).

Quindi l'obbiettivo sarebbe quello di permettere ai giocatori di recuperare una condizione decente per essere pronti, con una stima del tutto spannometrica, intorno alla metà di luglio.

Però quella che riprenderà non sarà assolutamente la nostra normale stagione NBA. Non ci saranno squadre itineranti, ma una sola location (al massimo due), dove concentrare tutte le franchigie e permettergli di giocare (senza pubblico) e essere alloggiati nella massima sicurezza possibile. Orlando, o meglio Disney World, è una possibile destinazione, così come Las Vegas che però ha visto la sua candidatura perdere un po' di forza nelle ultime settimane, anche se ad oggi restano entrambe in ballo e chissà non siano entrambe scelte, magari una per ospitare il torneo della costa Est ed una per quello della costa Ovest.

Non è chiara la formula di questo torneo ed anzi non è chiaro neppure chi parteciperà, l'NBA deve ancora svelare ufficialmente le sue carte e le cose descritte, sono rumors ad oggi, potrebbero cambiare nella forma o nella cronologia. La certezza riguarda la precisa volontà della NBA di portare a termine l'attuale stagione. Anche se questa stagione ed il relativo titolo avranno l'asterisco, sarà ricordato come l'anello del Covid-19, una vittoria è sempre una vittoria [cit.]

Prepariamoci a vedere qualcosa di unico ed irripetibile (speriamo), anche se le premesse fanno storcere il naso a molti e tra quelli lo confesso ci sono anche io perché il solo pensare a dei playoff senza Celtics nel nostro Garden mi fa un po' ribrezzo, magari ne viene fuori un torneo emozionante ogni oltre aspettativa, nessuno può davvero saperlo.




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Pubblicata da Deep il 22.05.2020


Situazione ancora non definita nella NBA

Di recente c'è stato un incontro in videoconferenza tra il commissioner Adam Silver ed i rappresentanti dell'associazione dei giocatori Michelle Roberts, Chris Paul e un corposo numero di atleti. Non è stato un incontro a porte aperte, ma comunque una registrazione è stata affidata ad ESPN che ha riportato alcuni punti:

- In caso di ripresa del campionato, cosa per nulla scontata ad oggi, l’opzione più responsabile sembrerebbe quella di concentrare le squadre in una o due località, Orlando e/o Las Vegas le mete più probabili, per ridurre quanto più possibile gli spostamenti. Il commissioner ha dichiarato: "Non c’è ragione di aggiungere rischio per volare da una città all’altra se non ci saranno i tifosi. Per cominciare, sarebbe più sicuro ragionare su una o due località." La NBA si prenderà ancora del tempo per valutare gli sviluppi della situazione e non prenderà una decisione a breve, sicuramente non in maggio e neppure agli inizi di giugno.

- Viene dichiarato che comunque per gli atleti ci sarebbe un training camp di tre settimane o più.

- La NBA vorrebbe mantenere il tradizionale format playoff, con serie al meglio delle 7 gare per ogni turno. Date le condizioni, non è da escludere un torneo d’accesso alla postseason.

- La stagione 2020-21 potrebbe partire a dicembre a prescindere dalla ripresa o meno dell'attuale campionato.

- Il tema finanziario, con la diminuzione dei ricavi e di conseguenza salary cap, è un tema scottante. Silver ha voluto spiegare che gli accordi del contratto collettivo "non sono stati concepiti per far fronte a una lunga pandemia...", come dire che i giocatori si devono attendere una rivisitazione dei loro accordi economici e questo potrebbe essere un grosso problema.

- In tema diffusione del virus se i test portassero a scoprire nuove positività, la NBA si augura di poter tracciare i contagi con un attento monitoraggio personale e i contatti più prossimi in modo da non dover mettere in quarantena squadra e staff nella loro interezza. Come abbiamo scritto nella precedente news, i tamponi necessari a garantire la sicurezza minima sarebbero circa 15.000.

A conclusione di Silver dichiara: "Finché non avremo un vaccino o un rimedio che metta al riparo dal rischio di morire per infezione da coronavirus, affronteremo il tutto assieme. La questione primaria è quanto rischio siamo disposti a prenderci."




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Pubblicata da Deep il 11.05.2020


La questione tamponi in NBA

Qualche giorno fa la lega aveva fatto sapere attraverso i proprio canali ufficiali che non avrebbe mai e poi mai privato gli operatori sanitari dei tamponi necessari per completare la stagione NBA. Si parla di un numero importante, oltre 15.000 quelli necessari alla lega. Discorso chiuso? Non proprio...

Alcune franchigie si sono ribellate a questo netto diniego e chiesto più flessibilità, chiedendo che venisse analizzato ogni singolo caso. In alcuni stati infatti c'è ampia disponibilità di tamponi e quindi potrebbero essere usati anche per verificare lo stato di atleti e di tutto il personale coinvolto. Ad esempio su questa linea è la California, che da giorni sostiene di avere tamponi per tutta la sua popolazione, ma anche la Florida sembra avviata su questa strada.

A questo punto, su pressione sopratutto di Blazers e Cavaliers che hanno aperto i propri centri per prime accogliendo alcuni atleti ed osservando ingenti misure di sicurezza, la lega è stata costretta ad una parziale rettifica, dichiarando di essere favorevole all'utilizzo di tali sitemi di controllo a patto che lo stato in cui si trovi la franchigia ne abbia una abbondante disponibilità.

Sembra una notizia un po' così, ed invece questo è proprio quel primo passo per il ritorno in campo, su questo tutti sono d'accordo.




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Pubblicata da Deep il 09.05.2020


Diretta YouTube

Amici, fratelli, uomini in verde, abbiamo deciso che è giunta l'ora di rivederci in diretta.

Su un'idea del nostro Marcello, la serata intitolata Confusi e Felici andrà in scena alle 21:00 di giovedì prossimo, 7 maggio, e partirà dal fenomeno di questo momento Last Dance, per spaziare poi nella NBA di quegli anni, non temete ovviamente parleremo anche dei nostri Celtics.

Quindi il posto lo sapete, l'orario pure, non mancate altro che voi, vi aspettiamo [https://youtu.be/1GFgrQ8B-tQ]




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Pubblicata da DeeP il 05.05.2020




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