Tot. 1872
Prime impressioni | |
I Celtics in questi giorni sono tornati in palestra per creare quell'amalgama vitale per tentare di fare una bella stagione. Come consuetudine molti volti sorridenti e tanti i buoni propositi, ma tre le varie dichiarazioni mi piace sottolineare come Doc Rovers abbiamo voluto dare il segnale che lo scorso anno è stato un caso e che in Regular Season bisogna riuscire a prendersi il vantaggio campo con il maggior numero di avversari possibile. Questo è un messaggio che ha duplice lettura. La prima che questi Celtics col fattore campo favorevole non perdono mai nei playoff, e la seconda un po' più velata, che l'anno scorso forse in troppe occasioni si sono tirati i remi in barca troppo presto. Naturalmente tra i più disponibili e contenti c'è il ragazzino di 38 anni che risponde al nome di Shaq. Come consuetudine si lancia in alcune valutazioni che trascendono l'umana comprensione per lasciare spazio alla goliardia. Afferma di essere in forma come mai (bugia talmente palese da sembrare un'affermazione vera), di poter dare moltissimo ai verdi (sì, ai verdi, esatte parole) e di poter stare in campo 20-25 minuti tutte le sere senza grossi problemi. L'unico commento è che se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Per il resto si osservano alcuni invitati al camp che potrebbero anche fare la squadra e di come splenda la ritrovata forma di Garnett. Dall'infortunio patito a metà della sua seconda stagione a Boston, solo adesso rivedo il KG guizzante e che si muove senza problemi pre-infortunio e spero davvero che duri e la mia impressione sia giusta. Per il resto tanti esercizi e tanto sudore, ma anche tanta fiducia in una stagione di alto livello. Anche Jermaine O'Neal sembra stare davvero bene, molto più dello scorso anno in cui ha sofferto di vari acciacchi. La nostra speranza è di riuscire a mantenere la salute fino a giugno, perché sono convinto che così facendo saranno dolori per tutti, pagliacci e giullari inclusi (ogni riferimento a persone e fatti in riva a paludi, è puramente voluto). |
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Pubblicata da Francesco Sanna aka datruth il 30.09.2010 |
Start | |
Oggi la stagione dei Boston Celtics 2010/2011 comincia ufficialmente. Dopo un'estate di mercato e chiacchiere è ora di lasciar parlare il parquet, vero ed unico giudice supremo ed inappellabile. Al campo di allenamento dei Celtics si presentano molte vecchie facce, ma anche diversi nuovi atleti. Sicuramente l'interesse maggiore è dato dal prossimo hall of famer Shaquille O'Neal, che ha raggiunto i Celtics in questa off season per ricacciare un gola di Kobe un paio di affermazioni fuori luogo ("Ho più titoli di Shaq ora...."). Ma anche altri suscitano gli interessi di media e tifosi come il ritorno di Delonte West per continuare il discorso la dove si era interrotto, oppure Jermaine O'Neal, non certo l'ultimo della pista. Certo mancheranno anche alcuni protagonisti che da anni erano con noi come Brian Scalabrine e Tony Allen, che un po' per scelta un po' per forza sono andati a prestare il loro servizio in altri lidi. Sarà anche la stagione in cui ci saranno novità al modo di allenarsi, dopo la partenza di Tom Thibodeau e Clifford Ray, che avevano dettato il ritmo delle sedute in palestra, Il primo vero guru della difesa ed il secondo come mentore dei lunghi. Ma cosa dobbiamo attenderci in questa stagione? Beh certamente un'annata nelle zone nobili della classifica. Non sappiamo esattamente fino a dove possiamo arrivare e molti fattori, come gli infortuni, incideranno moltissimo nella stagione. Sicuramente tutti ci attendiamo un Rondo MVP della nostra stagione e non solo, ed una ritrovata forma fisica di Kevin Garnett dal quale passano i destini di tutta la squadra. Poi speriamo che i nuovi arrivi diano un buon contributo e che Allen e Pierce non sentano troppo il peso degli anni che avanzano. I presupposti comunque restano buoni ed indipendentemente da tutto, ci meritiamo un anno senza grossi problemi fisici e con la possibilità di lottare nei play-off a ranghi completi. Con questa condizione, possiamo arrivare ovunque. |
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Pubblicata da Danilo Alessandro Bonvincini aka legend il 28.09.2010 |
Tagliato Lafayette | |
Ovviamente con il training camp alle porte e con un roster ancora corposo, era inevitabile che qualcuno dovesse fare i bagagli. Il primo nella lista dei contratti non garantiti ad essere spesato è Oliver Lafayette. Il ragazzo, che aveva giocato solo una partita con i Celtics nella sconfitta contro i Bucks per 106-95 alla fine della scorsa stagione segnando 7 punti in 22 minuti di utilizzo, era poi stato tenuto sotto osservazione durante l'estate e la summer league di Orlando. Ma il suo destino era segnato quando nel roster sono entrati giocatori nel suo stesso ruolo come il confermato Robinson o il cavallo di ritorno West. Nonostante le inevitabili lodi, Ainge ha sottolineato ai media come non ci fosse nessuna possibilità che Oliver facesse parte di questo roster dopo le scelte estive. Anche se non ho la sfera di cristallo (beh a dire la ho), scommettiamo pizza e birra che il prossimo a seguire uguale destino sarà Tony Gaffney? Un in bocca al lupo da tutti noi per la carriera di Oliver e magari lo rivredemo da qualche parte in Europa e sicuramente con un ruolo da attore protagonista. |
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Pubblicata da Danilo Alessandro Bonvincini aka legend il 25.09.2010 |
Bradley tutto con calma | |
Il nostro nuovo rookie Avery Bradley, che non abbiamo ancora visto in campo con la maglia numero zero dei Celtics, probabilmente non sarà pronto per l'imminente training camp. Il ragazzo si era fatto male durante un provino pre-draft che lo aveva costretto a sottoporsi il 2 luglio scorso ad un'operazione in artroscopia alla caviglia. Queste dichiarazioni provengono direttamente dal nostro GM Ainge, che ha anche confermato di puntare sul ragazzo, ma che non c'è nessuna fretta e/o pressione sul giocatore. Inutile dire che Bradley è ansioso di tornare ed ha dichiarato di sentirsi pronto. Infatti già da tempo corre e può fare praticamente tutto sul campo, ma si allinea senza problemi alle parole del suo dirigente affermando che non c'è nessuna fretta. |
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Pubblicata da DeeP il 23.09.2010 |
Max Power è il mio nome | |
Tra pochi giorni verranno lanciati al modo ciò che gli oracoli prevedono per la stagione che verrà in base alle loro sensazioni, predizioni, strani rituali e calcoli ancestrali. Il risultato di queste macumbe sarà quello che per noi è definito il Power Ranking 2010-11. Questa rappresenta una sorta di classifica virtuale basato sul valore delle squadre, il loro rendimento, il momento in cui si trovano e curate dagli analisti NBA (i suddetti oracoli) delle varie testate sportive. Si da notevole risalto a queste predizioni, perché costituiscono la base, per fare un esempio, delle quote nelle scommesse sportive, non proprio l'ultimo dei business. Dicevo gli esperti NBA. Questa strana razza di giornalisti che vive più di mode che di concetti personali. Non dimentico ancora che nelle serie dello scorso anno con Orlando e Cleveland, i Celtics venivano dati perdenti da tutti e su 20 pronostici, solo uno scrisse vittoria di Cleveland, ma almeno in sette gare (Legler). Sappiamo bene come finì la storia e sappiamo bene che il Power Ranking di inizio stagione dell'anno scorso (ad opera del principe di ESPN Hollinger) ci vide al 12esimo posto, dietro addirittura ai Miami Heat. Che dire? Perché serve dire altro? Leggetelo e fatevi una bella risata, la vita reale è altro, non siamo mica davanti ad una console. Almeno noi, per loro non garantisco... |
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Pubblicata da DeeP il 22.09.2010 |
Goodbye Mr.Scal | |
Nello sport professionistico ci sono logiche e motivazioni che spingono gli staff dirigenziali a ragionare al bene della squadra in termini molto diversi rispetto a quelli dei normali tifosi. Le ragioni principali sono dettate dal budget, che spinge i GM a dover sacrificare alcune pedine nel nome di questo oscuro dio pagano. Il nostro Ainge non si sottrae certo a queste logiche ed anzi nel corso del tempo ha operato molte scelte dolorose in questo senso. Chi non ricorda la rinuncia a Posey o quella più recente di Eddie House? Per non parlare dell'abbandono dell'infortunato Leon Powe, che aveva dato una parte del suo fisico per il bene della squadra. Se poi andiamo indietro nel tempo ci sono rinunce a giocatori in quel momento simboli della nostra volontà di rinascita come West (tornato quest'anno), Jefferson e Green. Non vogliamo poi parlare di come gestì Anotoine Walker? Meglio di no, non rivanghiamo, anche se in questo ultimo caso la tifoseria era tutta con GM non potendone davvero più di "The Genius" e la sua indole di tiratore perimetrale. Tutta questa lunga premessa per raccontarvi di un altro addio che, se tecnicamente sposta poco per non dire nulla, per i tifosi dei Celtics stride come una corda di violino suonata da un fabbro. Ora è ufficiale: Brian Scalabrine non è più un giocatore dei Celtics, visto che in queste ore prova a fare squadra con Chicago. Il ruolo all'interno della squadra di Brian era molto più importante di quello che il suo utilizzo in campo faceva vedere. Sempre pronto ad una buona parola ed a dare consigli a tutti, era anche uno di quelli che insieme a Pierce, Rondo e Perkins aveva visto i giorni bui, giorni in cui i Celtics erano la barzelletta della lega. Sapeva godersi in maniera totale questi momenti di gloria degli ultimi anni. Poteva parlare con tutti, anche coi big, per dargli la sua visione. Perfino Garnett, uno diffidente col mondo e che non tende a dare molta confidenza, si era un po' sciolto con Scal dandogli fiducia ed accettando quello strano atleta, più vicino morfologicamente ad un lanciatore di fusti di birra che ad un giocatore di basket. Però Scalabrine era l'idolo indiscusso del Garden. Quando metteva piede in campo tutto il pubblico non faceva altro che intonare una nenia scandendo il suo nome: S-C-A-L-A-B-R-I-N-E. Questo spesso era il segno di una facile vittoria, perché se Scal era in campo la partita era normalmente finita, tolti quei rari casi in cui c'era un'emergenza nel roster che lo "costringeva" a giocare. Altrimenti il nostro rosso preferito si teneva la tuta e agitava l'asciugamano dalla panca. Poi intendiamoci Scalabrine a basket ci sa giocare. Tiro da fuori in attacco specialmente da tre punti e durezza in difesa, riusciva a dare un contributo concreto sul campo e non solo emotivo. A dire il vero però questi momenti erano sempre più rari e le sue statistiche in calo lo testimoniano. Per la prima volta sotto la doppia cifra in minuti di utilizzo in stagione e negli ultimi play-off di fatto è stato inutilizzato. Un peccato è indubbio, perché dentro il suo petto ormai batteva il cuore di un fedele servo irlandese. Ci mancherà tantissimo, ma sono sicuro che quando tornerà al Garden si alzerà il coro: S-C-A-L-A-B-R-I-N-E. |
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Pubblicata da Luciano Pellegrini il 22.09.2010 |
Pre Camp | |
Ignoravo il fatto che oltre al camp ci fossero i pre camp, dove le squadre invitano giocatori che forse possono aiutare la squadra, almeno nel primo periodo prima dell'inizio della stagione. Significativo il fatto che i Celtics abbiamo invitato a questa serie di allenamenti Adam Morrison, Cuttino Mobley, Rashad McCants e Trenton Hassell che di fatto sono tutti concentrati in un paio di ruoli. Tra tutti mi stupisce Mobley che avevamo lasciato l'ultima volta da ritirato per problemi cardiaci, ma evidentemente ha avuto l'ok dai medici per tornare sul parquet. Tralasciando per un attimo McCants, che è un talento sfortunato a mio avviso e che comunque farebbe scopa con Wafer e West, credo che forse si cerchi con Morrison e Hassell di dare un po' di porfondità al ruolo di ala piccola, dove il solo Daniels non garantisce molto dietro a Pierce. Dico forse, perché questi allenamenti vanno davvero presi col beneficio di inventario. Forse è solo un modo per vedere prospetti anche senza nessuna volontà di firmarli per ora e per togliere un po' di ruggine dal coaching staff che così torna seriamente al lavoro in palestra per gradi. |
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Pubblicata da Francesco Sanna aka datruth il 16.09.2010 |
Solo 3 domande sui Celtics | |
La stagione è alle porte visto che manca ormai davvero poco all'inizio e nella mia mente mi frullano alcune domande che voglio condividere con tutti voi. 1. Dopo il mercato estivo in cui si è cambiato molto per non cambiare nulla, quali sono i nostri punti di forza? 2. Sì ma ci saranno anche punti deboli, quali? 3. Qual'è il nostro obiettivo per la stagione? |
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Pubblicata da Danilo Alessandro Bonvincini aka legend il 14.09.2010 |
Clifford ci lascia? | |
Sembrerebbe proprio che uno dei migliori allenatori di lunghi dell'intera lega Clifford Ray, che allena i nostri lunghi ormai da diversi anni, sarebbe in procinto di lasciare i Celtics. Non si capisce molto bene il perché di questo più che possibile divorzio, ma sembra che i motivi principali siano la frustrazione e la mancanza di stimoli. Consideriamo che gli ultimi "progetti" del nostro allenatore sono finiti in altri lidi (un esempio su tutti Al Jefferson al quale era molto legato) e che i giocatori che attualmente segue in realtà con l'infortunio di Perk si sono ridotti al solo Davis visto che gli altri veterani di fatto non hanno bisogno di nulla o quasi ed il rookie Harangody è un lungo perimetrale più vicino al ruolo di 3 che di 4. Probabilmente per questi ed altri motivi arriva la decisione di Clifford, ma certo che privarsi in una sola stagione di due collaboratori del suo spessore e di quello di Thibodeau sarà davvero difficile da ammortizzare. Pur non essendo ancora ufficialem sarebbe un vero peccato, anche perché rischieremo di non vedere più i grossi progressi fatti dai nostri ragazzi, primo fra tutti Perkins. |
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Pubblicata da Luciano Pellegrini il 10.09.2010 |
Dubbi su Delonte? | |
Torniamo per un attimo sulla firma di West di qualche girono fa. Molti media si sono scatenati ipotizzando molti scenari diversi, alcuni intriganti, altri meno. Prima di ogni considerazione ricordiamo che Delonte West è un tipino un po' particolare che soffre di un disturbo bipolare e che ha qualche problema con il possesso di armi da fuoco. A causa di un controllo, nel quale venne trovato con un vero e proprio arsenale illegale, è stato sospeso dalla lega per 10 partite e la sua stagione inizierà il 17 novembre quando i Celtics visiteranno Washington, guarda caso con qualcun altro coinvolto in problemi con le armi negli ultimi tempi, corsi e ricorsi del calendario. Però in molti hanno evidenziato il fatto che Delonte torna a casa, visto che fu scelto da Boston col 24 nel 2004 e passò da noi tre anni. A Boston ci sono persone che lo stimano e gli vogliono bene e che sono pronti ad aiutarlo. Ainge sta dichiarando a mezzo stampa, che la decisione di sacrificare West per arrivare a Ray Allen (e Davis) è stata LA più sofferta decisione da quando è GM. Ovvio la rifarebbe, ma la pesantezza di quanto fatto resta. Inoltre nel roster ci sono alcuni giocatori che con Delonte hanno passato tempo ed in particolare Pierce e Rondo sono sui grandi amici ed estimatori. Quindi fiori di pesco e colombe bianche nel cielo? Non proprio. Ci sono da valutare molte cose. Prima caratteriali e poi tecniche. Sì perché West può ricoprire il ruolo di PM e di G, ma non quello di SF. Potrebbe essere un ottimo backup di Rondo e di Ray Allen, ruoli però che vedono già Robinson e Wafer, senza voler contare Daniels e Bradley. Certamente la profondità è garantita ed oltre ad avere delle solide rotazioni, ci siamo anche tutelati da eventuali infortuni. La scommessa è alta, ma in caso di successo pagherà dei dividendi altissimi. |
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Pubblicata da Luciano Pellegrini il 06.09.2010 |
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